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N. 1 - Sinfonia ATTO PRIMO SCENA PRIMA Galleria. Camerieri e vassalli del Barone. N. 2 - Introduzione CORO Mai non rise un più bel dì Per la Casa di Kelbar. Un sovrano alloggia qui, Due sponsali s han da far … Quante feste, quanti onori! … Quante mance ai servitori! … Che banchetti sontuosi … Che festini strepitosi! … Più bel dì non può brillar Per la Casa di Kelbar. N. 3 - Duettino Entrano il Barone ed il Tesoriere. BARONE Tesoriere garbatissimo, Una perla or tocca a voi Ella è un ramo preziosissimo D un grand albero d eroi; E son certo, a voi sposandola, Che non abbia a tralignar. TESORIERE Sì, Baron; felice e prospero Sarà sempre il nostro innesto, E germogli illustri ed incliti Ne vedrete uscir ben presto, Che le nostre due famiglie Faran chiare in terra e in mar. BARONE Bravo genero! TESORIERE Gran suocero! BARONE Io mi sento a consolar. BARONE e TESORIERE Per sì fausto matrimonio Già ciascun le ciglia inarca Esso avrà per testimonio Di Polonia il buon monarca. CORO Quante feste, quanti onori! ecc. BARONE e TESORIERE E In dorata cartapecora Noi l abbiamo da segnar. N. 4 - Scena e Cavatina Entra Delmonte. DELMONTE Sua Maestà, signori, È alzata, e qui s invia; Ei salutar desia Il nostro albergator. CORO Di così nobil ospite, Risuoni il nome intorno; Quest umil soggiorno Ottien da lui splendor. Entra il Cavaliere. CAVALIERE Non fate cerimonie, Signori, io vi ringrazio Dell etichetta solita Sono annoiato e sazio. Del vostro accoglimento, Barone, io son contento! ... Oggi alla Corte scrivo ... Di voi le parlerò. Ah, se in Polonia arrivo Quel che ho da far saprò! BARONE Sire, che dite mai? lo son premiato assai. TUTTI Sì preziosa visita Assai ci compensò. CAVALIERE da sè (Compagnoni di Parigi, Che si matto mi tenete, Qua venite e decidete Se v è an saggio al par di me. L ufficiaI più dissipato Dell intero reggimento Prese l aria in un momento Di filosofo e di re.) forte Finchè con voi soggiorno, Signori, io vel ridico, Come privato e amico M avete da trattar. Verrà pur troppo il giorno De miei pensier più gravi; Pur troppo in me degli avi Lo scettro ha da pesar. GLI ALTRI Sire, a voi siamo intorno Pieni di meraviglia In quell auguste ciglia L anima bella appar. N. 5 - Recitativo BARONE Al doppio matrimonio Che nel castello si farà domani Assisterete, o Sire? CAVALIERE E le spose chi sono? BARONE Una è mia figlia Col Tesoriere ... mia nipote è l altra. La Marchesa del Poggio ... CAVALIERE Ella ... (Che ascolto!) BARONE La conoscete voi? CAVALIERE Di fama ... e molto! … Or vi prego lasciarmi in libertà. BARONE Leviamo il tedio a Vostra Maestà! Parte col Tesoriere ed il Coro. CAVALIERE Non c è tempo da perdere ... Scriviamo Immantinente a Corte … lo son scoperto Se giunge la Marchesa, Scrive. “La meditata impresa È forse riuscita, ed a quest ora Il vero Stanislao, giunto in Varsavia, Del favor della Dieta è già sicuro. Altezza, io vi scongiuro Di balzarmi dal trono sull istante; Se ancor regnassi perderei l amante." N. 6 - Recitativo, Scena e Duetto Entra Edoardo. EDOARDO Sire, tremante io vengo Al vostro regio piede! CAVALIERE Ebben? … l amante Voi siete della figlia del Barone, E v è rival lo zio … he far poss io, Buon giovane, per voi? EDOARDO Conceder solo Ch io vi segua in Polonia! Ah! permettete Ch io v accompagni ove l onor m invita, E per voi spenda quest inutil vita. Proverò che degno io sono Del favor che vi domando; Proverò per voi pugnando Che un ingrato non sarò. CAVALIERE O guerrier, la patria, il trono Vi daranno eterna lode; In tal guisa un alma prode Sempre il fato disprezzò. EDOARDO Dunque, o Sire, concedete Di far pago il voto mio? CAVALIERE Sì, al mio fianco pugnerete, Se giammai pugnar degg io. EDOARDO prostrandosi Ah! la mia riconoscenza! CAVALIERE alzandolo No, amicizia e confidenza, Mio scudiere infin d adesso State sempre a me d appresso. EDOARDO Come! (Oh gioia!) e qui dovrei Alloggiar, veder colei? CAVALIERE Perchè no? ci vuoi coraggio, Vi dovete rassegnar. EDOARDO Maestà, non ho linguaggio Per potervi ringeaziar. Ricompensi amica sorte Sì magnanimo sovrano, E confonda e renda vano De nemici il congiurar. CAVALIERE (Quando in fumo andrà la corte Non avrà ricorso invano; Per burlar quel vecchio insano Anche un dì saprò regnar.) EDOARDO Infiammato da spirto guerriero Scorrerò della gloria il sentiero Me vedrete contento per voi I perigli di morte sfidar. CAVALIERE Sì!... vicino, mio giovin guerriero, Mi sarete nell aspro sentiero! Le ghirlande serbate agli eroi Fôra bello alle chiome intrecciar. Partono. N. 7 - Scena e Cavatina La Marchesa entra cautamente e guarda al Cavaliere che parte. MARCHESA Ah, non m hanno ingannata! ... È desso! … è desso! Inosservata io giunsi, e qui l arcano Squarciar saprò. La mano Fingasi dare al vecchio comandante … Vedrem se allora si scoprirà l amante … Grave a core innamorato È frenar l ardente affetto! Mal si poote in caldo petto Vero palpito celar. All amore che m ha guidato Perdonar saprà lo zio; È impossibile al cor mio Per un altro sospirar. Se dee cader la vedova Non rada in peggio imbroglio; Io sprezzo il fasto inutile, Viver non so d orgoglio; Io cerco sol amore, Amore e gioventù; Ma s è infedel Belfiore, Amar non vo mai più. SCENA SECONDA Giardino. Contadine e cameriere recano frutti e fiori. Giulietta è seduta mestamente sovra un sedile. N. 8 - Coro e Cavatina CORO Sì festevola mattina È di gaudio ad ogni cor. Aggradite, o signorina, Queste frutta e quest fior. O mortale avventurato Cui fra poro si darà Questo giglio immacolato, Questo incanto di beltà. GIULIETTA alzandosi Care fdanciulle, è grato Al core il vostro affetto! (Non san quant io nel petto Soffra mortal dolor! Vieni, Edoaido amato, O morirò d amor!) CORO Perchè nel volto angelico Sta nube di dolor? GIULIETTA Stupite a tal mestizia? Amiche, io v apro il cor. Non vo quel vecchio, non son sì sciocca; Ben altro palpito il cor mi tocca; Un vago giovine io vo sposar. Oh, venga subito sì bel momento! E ai primi gaudi ritorna amor. CORO Il ciel vi liberi d ogni tormento, E torni in gaudio tanto penar. Le cameriere e contadine partono. N. 9 - Recitativo Entrano il Barone ed il Tesoriere. BARONE Ebben, Giulietta mia, Quand hai da presentarti ad un sovrano, E il tuo sposo è vicino, Ti par tempo d asconderti in giardino? GIULIETTA Papà, voi lo sapete Sono inclinata alla malinconia. TESORIERE Via, bricconcella, via; Sappiam da che proviene la tristezza Di una bella ragazza innocentina; Ma sarete più gaia domattina. Entrano il Cavaliere ed Edoardo. CAVALIERE Avanti, avanti, io stesso Vi presento allo zio. TESORIERE (Chi vedo mai?) GIULIETTA (Edoardo! oh piacere!) CAVALIERE Io volli, o Tesoriere, Una grata sorpresa prepararvi, Presentandovi io stesso nel nipote Il mio primo scudiero. TESORIERE Sire ... vostro scudier! … Nipote, è vero? EDOARDO Signore, il Re si degna D accordarmi un favor così distinto. CAVALIERE Dovunque io lo ritrovo amo il talento. Diffatto estrema io sento Simpatia per voi due … al Barone ed al Tesoriere Tanto vi stimo Che consultar vi bramo intorno a cosa Che vuol discussion molto analitica, Voi molto esperto in guerra, egli in politica. BARONE Sire, vostra bontà … TESORIERE Non fo per dire, Ma in certi affari, o sire, Ho tatto molto fino. CAVALIERE ad Edoardo In quanto a voi, State in disparte; ancor non siete in grado Di penetrar segreti d importanza. Tenete compagnia Alla futura zia. TESORIERE di mal umore (Vicino a lei, Cospetto, io non vorrei ...) CAVALIERE Voi qua sedete. Li fa sedere su di un banco in modo che volgano le spalle a Giulietta. Osservate la carta e decidete. Mentre il Cavaliere spiega una carta topografica, gli altri due stanno intenti ad osservarla. Edoardo e Giulietta parlano fra di loro. Il Cavaliere di tanto in tanto sorride dell imbarazzo del Tesoriere. N. 10 - Sestetto EDOARDO Cara Giulia, alfin ti vedo! Di parlarti è me concesso! GIULIETTA Dolce amico, appena il credo Del mio giubilo all eccesso. BARONE Maestà, la posizione È difesa dal cannone. CAVALIERE osservando gli amanti Baron mio, per quanto miro Il nemico è fuor di tiro. GIULIETTA ad Edoardo Spero assai da mia cugina. TESORIERE (Ahi! che troppo si avvicina.) CAVALIERE Tesorier, voi non badate. TESORIERE Bado, si, non dubitate. EDOARDO a Giulietta Tu mi colmi di speranza. TESORIERE come sopra, smaniando (Traditor! … come si avanza!) CAVALIERE obbligandolo ad osservare la carta Ma cospetto, attento bene. TESORIERE Vedo e sento, Maestà. BARONE sempre intento alla carta II nemico sopravviene … TESORIERE per correre a Edoardo (E sugli occhi ce la fa.) CAVALIERE e BARONE No, cospetto, in questo lato Può spuntar l artiglieria; Il nemico è bersagliato Da quest altra batteria Sbigottito in pochi istanti Alla fuga si darà. TESORIERE Sire, è ver ... (Com è infocato!) Molto può l artiglieria … (Ah! nipote scellerato!) Non vedea la batteria … (Il briccon va sempre avanti … Dell ardir si pentirà.) GIULIETTA ed EDOARDO Questo bene inaspettato Tanto a noi conteso pria, Rassicura il cor turbato, Rende lieta l alma mia; E la fin dei nostri pianti, Idol mio, sperar mi fa. Il Cavaliere si alza, gli amanti si dividono. CAVALIERE Basta per or l impresa Meglio studiar conviene. TESORIERE (Respiro.) Entra un servo. SERVO La Marchesa In questo punto viene. GIULIETTA e BARONE Si corra ad incontrarla. CAVALIERE (Ahimè, vorrei schivarla!) GIULIETTA Eccola è già vicina. CAVALIERE (Non posso più scappar.) Entra la Marchesa. Il Barone e Giulietta corrono ad abbracciarla; il Tesoriere ed Edoardo gentilmente la salutano. Il Cavaliere procura di stare in disparte, e di nascondere il suo imbarazzo. BARONE Nipote! MARCHESA Zio! cugina! Lasciatevi abbracciar. al Barone Mio signor, voi io vedete S io son donna di parola. (Mia Giulietta, per te sola Così presto io venni qua.) BARONE Zitto, zitto, chiacchierona Di Polonia al Re ti prostra. MARCHESA Come! il Re! BARONE Il Re in persona... GIULIETTA Alloggiato in casa nostra. MARCHESA verso il Cavaliere chi si trattiene col Tesoriere e con Edoardo, fingendo indifferenza La mancanza involontaria Perdonate, o Maestà. Non credea d aver presente Così illustre personaggio. CAVALIERE (Sù, coraggio). Non è niente. MARCHESA (Cielo! è inganno o verità? Pur dell amante Quello è l aspetto! Come nel petto Mi batte il cor! Forse l immagine Dell incostante n tutto pingere Gode l amor.) GIULIETTA, EDOARDO, BARONE e TESORIERE (lo non comprendo Il suo stupor.) CAVALIERE (Io ben comprendo Il suo stupor.) Madamine, il mio scudiere Compagnia vi può tenere. Ho bisogno, miei signori, Della vostra abilità. (Se alla meglio n esco fuori È un prodigio in verità.) MARCHESA (Agli accenti, alle maniere È il briccon di Cavaliere; Ma mio zio qual re l onora, Ei da re parlando va. Contenermi io vo per ora, Poi vedrò quel che sarà.) GIULIETTA ed EDOARDO (Il buon Re, senza volere, Ci procura un gran piacere; In tal guisa i nostri amori Favorisce e non lo sa. Senza questi seccatori Parleremo in libertà.) BARONE e TESORIERE D un sovrano consigliere! Qual favore! ... qual piacere! … Ci sorprende, ci confonde Tanto eccesso di bontà … (Ah! noi siam due teste tonde, E gran prova il Re ne dà.) Il Cavaliere parte col Barone e Tesoriere. N. 11 - Recitativo I due amanti vanno sollecitamente intorno alla Marchesa. Ella passeggia su e giù sopra pensieri. GIULIETTA I In te, cugina, io spero. EDOARDO Il mio destino Ripongo in vostra mano. GIULIETTA Ma rispondi una volta! MARCHESA scuotendosi Piano, piano!! Cugina, veramente È quegli Stanislao? GIULIETTA Bella domanda! Ma pensa un poco a me … MARCHESA sbadatamente Ci ho già pensato! GIULIETTA Ah! davvero? Fa dunque Ch io sappia il tuo pensiere. MARCHESA (Ingrato Cavaliere! Quel che soffro non sai.) EDOARDO Pronto son io. A regolarmi come voi bramate. GIULIETTA Ma rispondi, crudel. MARCHESA Eh! mi seccate. Breve silenzio. La Marchesa segue a parla fra sè, i due amanti si guardan mortificati. N. 12 - Terzetto GIULIETTA ed EDOARDO (Bella speranza invero. Un bel sostegno abbiamo. Caro (Cara), perduti siamo Anch essa a noi mancò.) MARCHESA (Non so che cosa io spero, Non posso dir che bramo So che tuttora io l amo, E ch egli m ingannò.) EDOARDO Perdono se abusai Della pazienza vostra. GIULIETTA Che amor per me non hai Il tuo trattar dimostra. per partire MARCHESA ricomponendosi e fermandoli Fermatevi ... scusate … Voi mi mortificate; Ho cosa per la testa Che alquanto mi molesta Ma quel che vi ho promesso, Miei cari, eseguirò. GIULIETTA contenta Ah! ti conosco adesso. EDOARDO Ah! grato a voi sarò. GIULIETTA Pensa che quel vecchione ... MARCHESA Sarà ben corbellato. EDOARDO Se il padre suo s oppone … MARCHESA Sarà capacitato. V affidi appien l intendere Che anch io conosco amor … MARCHESA, GIULIETTA ed EDOARDO Noi siamo amanti e giovani, Abbiamo spirto e core; Se il fato è a noi contrario È dalla nostra amor Col suo favor combattere Si può col fato ancor. partono. SCENA TERZA Galleria come prima. II Cavaliere ed il Tesoriere. N. 13 - Recitativo CAVALIERE Quanto diceste mostra un gran talento Che dev essere al mondo manifesto. TESORIERE Sire, di mia natura io son modesto; Ma in fatto di finanza Ci pretendo davvero. CAVALIERE Ah! se non foste Col Barone obbligato, io vi direi … Tesoriere, accettate il ministero, La principessa Ineska, e insiem con essa Un gran podere che renderavvi assai. TESORIERE Ah Sire! io corro subito A liberarmi da qualunque impegno. CAVALIERE Siamo intesi. Parte. TESORIERE Ah, degg io tutto all ingegno! Or dunque si ritiri la parola. Cerchiam qualche pretesto col Barone ... Chi sa s ei voglia intender la ragione! Oh! cospetto ... un sovrano ... La principessa Ineska ... le finanze ... Son tutti impegni di tanta conseguenza Ch ei dovrà finalmente aver pazienza. N. 14 - Duetto buffo BARONE entrando con una carta in mano Diletto genero, a voi ne vengo; Contento ed ilare io vi prevengo, Che la minuta del matrimonio Di mia man propria è stesa già; Allegro, o genero, leggete qua. TESORIERE Baron degnissimo ... (ormai ci sono) La vostra Giulia degna è d un trono, Ed io fastoso … esserle sposo Sarei cotanto … che dir non so; Ma d un gran raso v informerò. BARONE Per or da parte lasciamo il caso Presto ponetevi gli occhiali al naso … Ecco gli articoli del matrimonio "Io sottoscritto Gaspare Antonio"… TESORIERE Barone, è inutile, lasciate star. BARONE Certi amminicoli convien sapere ... La dote, eccetera ... il dare e avere, Pria che la cedola s abbia a firmar. TESORIERE Io uno la firmo ... BARONE Rider volete. TESORIERE Parlo sul serio. BARONE Eh! via, prendete. TESORIERE Non prendo niente. BARONE Che? siete matto! TESORIERE Barone, udetemi ... Questo contratto … BARONE Che sofferenza! TESORIERE Non si può fare. BARONE Per qual ragione? TESORIERE Perché ... perché … (Eh! via, sputiamola.) BARONE Sto ad ascoltare. TESORIERE Il prender moglie disdice a me. BARONE Che! La mia figlia voi ricusate? TESORIERE Non la ricuso. BARONE Dunque accettate! TESORIERE Nemmeno questo. BARONE Parlate presto. TESORIERE Ministro e principe mi vuole il Re. BARONE (Che sento? o nobili atavi miei! Sì grave ingiuria soffrir dovrei? Il sangue al cerebro montar mi sento, Le man mi prudono ... lo scanno qua.) TESORIERE Prole magnanima di semidei Siete, o Barone, sì voi che lei; Ma lo stranissimo avvenimento Mi leva d obbligo, scusar mi fa. N. 15 - Finale primo BARONE Tesorier! io creder voglio Che sia questo un qualche gioco minaccioso Altrimenti! ... TESORIERE spaventato (Ahimè, che imbroglio! Come polve ei prende fuoco!) BARONE Rispondete, o giuro a Giove … TESORIERE schivandolo Or non posso; ho impegni altrove. BARONE fermandolo Alto là ... fuori la spada. TESORIERE Tornerò, convien ch io vada. BARONE Mancatore, disgraziato! Uom villano, mal creato, Qui con me ti devi battere O dal sen ti strappo il cor. Lo insegue pet afferarlo. TESORIERE spaventato Ahi, ahi, ahi, soccorso! aiuto! Ah! son morto. Giulietta, la Marchesa, Edoardo e servitori accorrono tutti da varie parti. TUTTI Qual rumor! Che fu mai? Cos è accaduto? D onde nasce un tal furor? TESORIERE Ah! nipote, io son perduto Se non sei mio difensor. BARONE A miei pari un vil rifiuto! Vo amazzarti, o traditor. MARCHESA Ascoltate. GIULIETTA Oh Dio! che fate? EDOARDO Dite almen cos è successo. BARONE Fremerete, se udirete Del briccone il nero eccesso. Ei mi manca di parola … Ei rifiuta mia figliuola … Ti rifiuta, o mia Giulietta! … GIULIETTA con gioia Non mi vuole? BARONE No. Vendetta! MARCHESA La vendetta più sicura E sposarla addirittura Ad un giovine ch io so. GIULIETTA Si, papà, se lo approvate, Il nipote prenderò. EDOARDO Signor mio, non v adirate, lo lo sbaglio emenderò. BARONE No ... che vile a questo segno De Kelbar non è la schiatta Non accetto il cambio indegno; Sangue io voglio … si combatta ... TUTTI Piano piano … Entra il Cavaliere. CAVALIERE sulla porta Olà, fermatevi. TUTTI Il sovrano! CAVALIERE con gravità Che si fa? Tutti restano mortificati. Intanto il Cavaliere si avanza lentamente osservandoli ad uno ad uno. BARONE (In qual punto il Re ci ha colto! Io non oso alzar il volto. Litigare dov è un sovrano È oltraggiar la maestà! TESORIERE (Or che il Re ci mette mano Spero bene d uscirne sano. Per l onor di sua finanza Il Baron disarmerà.) MARCHESA (Quest amica circostanza Vi ricolmi di speranza. Interporre il Re vedrassi La sua regia autorità.) GIULIETTA ed EDOARDO (Quest amica circostanza Ci ricolma di speranza. Interporre il Re vedrassi La sua regia autorità.) CORO (In qual punto il Re ci ha colto, lo non oso alzar il volto.) BARONE e CORO (Litigare dov è un sovrano È oltraggiai la maestà!) CAVALIERE (Questa tiene gli occhi bassi … Quei non osa far due passi. Or capisco il Tesoriere La disdetta dato avrà.) N. 16 CAVALIERE Olà, spiegatemi tosto, o Barone; Di questa disputa chi fu ragione. BARONE Sire, un ingiuria ... TESORIERE Sire, un affronto ... MARCHESA, GIULIETTA ed EDOARDO Sire, un diverbio di nessun conto … BARONE Una ripulsa … TESORIERE Una minaccia … BARONE Egli m offende … TESORIERE Mena le braccia. MARCHESA, GIULIETTA ed EDOARDO Interponetevi … Sire, impedite … CAVALIERE con forza Zitti ... calmatevi voi mi stordite. A mente fredda, ad uno ad uno Le sue ragioni dirà ciascuno ... BARONE Sire, la gloria della usia schiatta ... TESORIERE Sire, la disputa così fatta ... BARONE Voglio prontissima soddisfazione ... TESORIERE Vo che il Barone ... CAVALIERE sdegnosamente Tacete là. Freno alla collera, di qua partite; Chiunque attentasi rinnovar lite Pria che l origine sappia del male L ira reale incorrerà. TUTTI GLI ALTRI Deh! perdonateci, o Maestà. TUTTI Affidate (affidiamo) alla mente reale Il giudizio di questa questione, Ella tronchi lo scandalo e il male, Ella dica chi ha torto o ragione, E componga cotanta discordia Come vuole giustizia, equità. Sveglierò (sveglierà) la primiera concordia, Desterò (desterà) la primiera amistà. N. 1 - Sinfonia ATTO PRIMO SCENA PRIMA Galleria. Camerieri e vassalli del Barone. N. 2 - Introduzione CORO Mai non rise un più bel dì Per la Casa di Kelbar. Un sovrano alloggia qui, Due sponsali s han da far … Quante feste, quanti onori! … Quante mance ai servitori! … Che banchetti sontuosi … Che festini strepitosi! … Più bel dì non può brillar Per la Casa di Kelbar. N. 3 - Duettino Entrano il Barone ed il Tesoriere. BARONE Tesoriere garbatissimo, Una perla or tocca a voi Ella è un ramo preziosissimo D un grand albero d eroi; E son certo, a voi sposandola, Che non abbia a tralignar. TESORIERE Sì, Baron; felice e prospero Sarà sempre il nostro innesto, E germogli illustri ed incliti Ne vedrete uscir ben presto, Che le nostre due famiglie Faran chiare in terra e in mar. BARONE Bravo genero! TESORIERE Gran suocero! BARONE Io mi sento a consolar. BARONE e TESORIERE Per sì fausto matrimonio Già ciascun le ciglia inarca Esso avrà per testimonio Di Polonia il buon monarca. CORO Quante feste, quanti onori! ecc. BARONE e TESORIERE E In dorata cartapecora Noi l abbiamo da segnar. N. 4 - Scena e Cavatina Entra Delmonte. DELMONTE Sua Maestà, signori, È alzata, e qui s invia; Ei salutar desia Il nostro albergator. CORO Di così nobil ospite, Risuoni il nome intorno; Quest umil soggiorno Ottien da lui splendor. Entra il Cavaliere. CAVALIERE Non fate cerimonie, Signori, io vi ringrazio Dell etichetta solita Sono annoiato e sazio. Del vostro accoglimento, Barone, io son contento! ... Oggi alla Corte scrivo ... Di voi le parlerò. Ah, se in Polonia arrivo Quel che ho da far saprò! BARONE Sire, che dite mai? lo son premiato assai. TUTTI Sì preziosa visita Assai ci compensò. CAVALIERE da sè (Compagnoni di Parigi, Che si matto mi tenete, Qua venite e decidete Se v è an saggio al par di me. L ufficiaI più dissipato Dell intero reggimento Prese l aria in un momento Di filosofo e di re.) forte Finchè con voi soggiorno, Signori, io vel ridico, Come privato e amico M avete da trattar. Verrà pur troppo il giorno De miei pensier più gravi; Pur troppo in me degli avi Lo scettro ha da pesar. GLI ALTRI Sire, a voi siamo intorno Pieni di meraviglia In quell auguste ciglia L anima bella appar. N. 5 - Recitativo BARONE Al doppio matrimonio Che nel castello si farà domani Assisterete, o Sire? CAVALIERE E le spose chi sono? BARONE Una è mia figlia Col Tesoriere ... mia nipote è l altra. La Marchesa del Poggio ... CAVALIERE Ella ... (Che ascolto!) BARONE La conoscete voi? CAVALIERE Di fama ... e molto! … Or vi prego lasciarmi in libertà. BARONE Leviamo il tedio a Vostra Maestà! Parte col Tesoriere ed il Coro. CAVALIERE Non c è tempo da perdere ... Scriviamo Immantinente a Corte … lo son scoperto Se giunge la Marchesa, Scrive. “La meditata impresa È forse riuscita, ed a quest ora Il vero Stanislao, giunto in Varsavia, Del favor della Dieta è già sicuro. Altezza, io vi scongiuro Di balzarmi dal trono sull istante; Se ancor regnassi perderei l amante." N. 6 - Recitativo, Scena e Duetto Entra Edoardo. EDOARDO Sire, tremante io vengo Al vostro regio piede! CAVALIERE Ebben? … l amante Voi siete della figlia del Barone, E v è rival lo zio … he far poss io, Buon giovane, per voi? EDOARDO Conceder solo Ch io vi segua in Polonia! Ah! permettete Ch io v accompagni ove l onor m invita, E per voi spenda quest inutil vita. Proverò che degno io sono Del favor che vi domando; Proverò per voi pugnando Che un ingrato non sarò. CAVALIERE O guerrier, la patria, il trono Vi daranno eterna lode; In tal guisa un alma prode Sempre il fato disprezzò. EDOARDO Dunque, o Sire, concedete Di far pago il voto mio? CAVALIERE Sì, al mio fianco pugnerete, Se giammai pugnar degg io. EDOARDO prostrandosi Ah! la mia riconoscenza! CAVALIERE alzandolo No, amicizia e confidenza, Mio scudiere infin d adesso State sempre a me d appresso. EDOARDO Come! (Oh gioia!) e qui dovrei Alloggiar, veder colei? CAVALIERE Perchè no? ci vuoi coraggio, Vi dovete rassegnar. EDOARDO Maestà, non ho linguaggio Per potervi ringeaziar. Ricompensi amica sorte Sì magnanimo sovrano, E confonda e renda vano De nemici il congiurar. CAVALIERE (Quando in fumo andrà la corte Non avrà ricorso invano; Per burlar quel vecchio insano Anche un dì saprò regnar.) EDOARDO Infiammato da spirto guerriero Scorrerò della gloria il sentiero Me vedrete contento per voi I perigli di morte sfidar. CAVALIERE Sì!... vicino, mio giovin guerriero, Mi sarete nell aspro sentiero! Le ghirlande serbate agli eroi Fôra bello alle chiome intrecciar. Partono. N. 7 - Scena e Cavatina La Marchesa entra cautamente e guarda al Cavaliere che parte. MARCHESA Ah, non m hanno ingannata! ... È desso! … è desso! Inosservata io giunsi, e qui l arcano Squarciar saprò. La mano Fingasi dare al vecchio comandante … Vedrem se allora si scoprirà l amante … Grave a core innamorato È frenar l ardente affetto! Mal si poote in caldo petto Vero palpito celar. All amore che m ha guidato Perdonar saprà lo zio; È impossibile al cor mio Per un altro sospirar. Se dee cader la vedova Non rada in peggio imbroglio; Io sprezzo il fasto inutile, Viver non so d orgoglio; Io cerco sol amore, Amore e gioventù; Ma s è infedel Belfiore, Amar non vo mai più. SCENA SECONDA Giardino. Contadine e cameriere recano frutti e fiori. Giulietta è seduta mestamente sovra un sedile. N. 8 - Coro e Cavatina CORO Sì festevola mattina È di gaudio ad ogni cor. Aggradite, o signorina, Queste frutta e quest fior. O mortale avventurato Cui fra poro si darà Questo giglio immacolato, Questo incanto di beltà. GIULIETTA alzandosi Care fdanciulle, è grato Al core il vostro affetto! (Non san quant io nel petto Soffra mortal dolor! Vieni, Edoaido amato, O morirò d amor!) CORO Perchè nel volto angelico Sta nube di dolor? GIULIETTA Stupite a tal mestizia? Amiche, io v apro il cor. Non vo quel vecchio, non son sì sciocca; Ben altro palpito il cor mi tocca; Un vago giovine io vo sposar. Oh, venga subito sì bel momento! E ai primi gaudi ritorna amor. CORO Il ciel vi liberi d ogni tormento, E torni in gaudio tanto penar. Le cameriere e contadine partono. N. 9 - Recitativo Entrano il Barone ed il Tesoriere. BARONE Ebben, Giulietta mia, Quand hai da presentarti ad un sovrano, E il tuo sposo è vicino, Ti par tempo d asconderti in giardino? GIULIETTA Papà, voi lo sapete Sono inclinata alla malinconia. TESORIERE Via, bricconcella, via; Sappiam da che proviene la tristezza Di una bella ragazza innocentina; Ma sarete più gaia domattina. Entrano il Cavaliere ed Edoardo. CAVALIERE Avanti, avanti, io stesso Vi presento allo zio. TESORIERE (Chi vedo mai?) GIULIETTA (Edoardo! oh piacere!) CAVALIERE Io volli, o Tesoriere, Una grata sorpresa prepararvi, Presentandovi io stesso nel nipote Il mio primo scudiero. TESORIERE Sire ... vostro scudier! … Nipote, è vero? EDOARDO Signore, il Re si degna D accordarmi un favor così distinto. CAVALIERE Dovunque io lo ritrovo amo il talento. Diffatto estrema io sento Simpatia per voi due … al Barone ed al Tesoriere Tanto vi stimo Che consultar vi bramo intorno a cosa Che vuol discussion molto analitica, Voi molto esperto in guerra, egli in politica. BARONE Sire, vostra bontà … TESORIERE Non fo per dire, Ma in certi affari, o sire, Ho tatto molto fino. CAVALIERE ad Edoardo In quanto a voi, State in disparte; ancor non siete in grado Di penetrar segreti d importanza. Tenete compagnia Alla futura zia. TESORIERE di mal umore (Vicino a lei, Cospetto, io non vorrei ...) CAVALIERE Voi qua sedete. Li fa sedere su di un banco in modo che volgano le spalle a Giulietta. Osservate la carta e decidete. Mentre il Cavaliere spiega una carta topografica, gli altri due stanno intenti ad osservarla. Edoardo e Giulietta parlano fra di loro. Il Cavaliere di tanto in tanto sorride dell imbarazzo del Tesoriere. N. 10 - Sestetto EDOARDO Cara Giulia, alfin ti vedo! Di parlarti è me concesso! GIULIETTA Dolce amico, appena il credo Del mio giubilo all eccesso. BARONE Maestà, la posizione È difesa dal cannone. CAVALIERE osservando gli amanti Baron mio, per quanto miro Il nemico è fuor di tiro. GIULIETTA ad Edoardo Spero assai da mia cugina. TESORIERE (Ahi! che troppo si avvicina.) CAVALIERE Tesorier, voi non badate. TESORIERE Bado, si, non dubitate. EDOARDO a Giulietta Tu mi colmi di speranza. TESORIERE come sopra, smaniando (Traditor! … come si avanza!) CAVALIERE obbligandolo ad osservare la carta Ma cospetto, attento bene. TESORIERE Vedo e sento, Maestà. BARONE sempre intento alla carta II nemico sopravviene … TESORIERE per correre a Edoardo (E sugli occhi ce la fa.) CAVALIERE e BARONE No, cospetto, in questo lato Può spuntar l artiglieria; Il nemico è bersagliato Da quest altra batteria Sbigottito in pochi istanti Alla fuga si darà. TESORIERE Sire, è ver ... (Com è infocato!) Molto può l artiglieria … (Ah! nipote scellerato!) Non vedea la batteria … (Il briccon va sempre avanti … Dell ardir si pentirà.) GIULIETTA ed EDOARDO Questo bene inaspettato Tanto a noi conteso pria, Rassicura il cor turbato, Rende lieta l alma mia; E la fin dei nostri pianti, Idol mio, sperar mi fa. Il Cavaliere si alza, gli amanti si dividono. CAVALIERE Basta per or l impresa Meglio studiar conviene. TESORIERE (Respiro.) Entra un servo. SERVO La Marchesa In questo punto viene. GIULIETTA e BARONE Si corra ad incontrarla. CAVALIERE (Ahimè, vorrei schivarla!) GIULIETTA Eccola è già vicina. CAVALIERE (Non posso più scappar.) Entra la Marchesa. Il Barone e Giulietta corrono ad abbracciarla; il Tesoriere ed Edoardo gentilmente la salutano. Il Cavaliere procura di stare in disparte, e di nascondere il suo imbarazzo. BARONE Nipote! MARCHESA Zio! cugina! Lasciatevi abbracciar. al Barone Mio signor, voi io vedete S io son donna di parola. (Mia Giulietta, per te sola Così presto io venni qua.) BARONE Zitto, zitto, chiacchierona Di Polonia al Re ti prostra. MARCHESA Come! il Re! BARONE Il Re in persona... GIULIETTA Alloggiato in casa nostra. MARCHESA verso il Cavaliere chi si trattiene col Tesoriere e con Edoardo, fingendo indifferenza La mancanza involontaria Perdonate, o Maestà. Non credea d aver presente Così illustre personaggio. CAVALIERE (Sù, coraggio). Non è niente. MARCHESA (Cielo! è inganno o verità? Pur dell amante Quello è l aspetto! Come nel petto Mi batte il cor! Forse l immagine Dell incostante n tutto pingere Gode l amor.) GIULIETTA, EDOARDO, BARONE e TESORIERE (lo non comprendo Il suo stupor.) CAVALIERE (Io ben comprendo Il suo stupor.) Madamine, il mio scudiere Compagnia vi può tenere. Ho bisogno, miei signori, Della vostra abilità. (Se alla meglio n esco fuori È un prodigio in verità.) MARCHESA (Agli accenti, alle maniere È il briccon di Cavaliere; Ma mio zio qual re l onora, Ei da re parlando va. Contenermi io vo per ora, Poi vedrò quel che sarà.) GIULIETTA ed EDOARDO (Il buon Re, senza volere, Ci procura un gran piacere; In tal guisa i nostri amori Favorisce e non lo sa. Senza questi seccatori Parleremo in libertà.) BARONE e TESORIERE D un sovrano consigliere! Qual favore! ... qual piacere! … Ci sorprende, ci confonde Tanto eccesso di bontà … (Ah! noi siam due teste tonde, E gran prova il Re ne dà.) Il Cavaliere parte col Barone e Tesoriere. N. 11 - Recitativo I due amanti vanno sollecitamente intorno alla Marchesa. Ella passeggia su e giù sopra pensieri. GIULIETTA I In te, cugina, io spero. EDOARDO Il mio destino Ripongo in vostra mano. GIULIETTA Ma rispondi una volta! MARCHESA scuotendosi Piano, piano!! Cugina, veramente È quegli Stanislao? GIULIETTA Bella domanda! Ma pensa un poco a me … MARCHESA sbadatamente Ci ho già pensato! GIULIETTA Ah! davvero? Fa dunque Ch io sappia il tuo pensiere. MARCHESA (Ingrato Cavaliere! Quel che soffro non sai.) EDOARDO Pronto son io. A regolarmi come voi bramate. GIULIETTA Ma rispondi, crudel. MARCHESA Eh! mi seccate. Breve silenzio. La Marchesa segue a parla fra sè, i due amanti si guardan mortificati. N. 12 - Terzetto GIULIETTA ed EDOARDO (Bella speranza invero. Un bel sostegno abbiamo. Caro (Cara), perduti siamo Anch essa a noi mancò.) MARCHESA (Non so che cosa io spero, Non posso dir che bramo So che tuttora io l amo, E ch egli m ingannò.) EDOARDO Perdono se abusai Della pazienza vostra. GIULIETTA Che amor per me non hai Il tuo trattar dimostra. per partire MARCHESA ricomponendosi e fermandoli Fermatevi ... scusate … Voi mi mortificate; Ho cosa per la testa Che alquanto mi molesta Ma quel che vi ho promesso, Miei cari, eseguirò. GIULIETTA contenta Ah! ti conosco adesso. EDOARDO Ah! grato a voi sarò. GIULIETTA Pensa che quel vecchione ... MARCHESA Sarà ben corbellato. EDOARDO Se il padre suo s oppone … MARCHESA Sarà capacitato. V affidi appien l intendere Che anch io conosco amor … MARCHESA, GIULIETTA ed EDOARDO Noi siamo amanti e giovani, Abbiamo spirto e core; Se il fato è a noi contrario È dalla nostra amor Col suo favor combattere Si può col fato ancor. partono. SCENA TERZA Galleria come prima. II Cavaliere ed il Tesoriere. N. 13 - Recitativo CAVALIERE Quanto diceste mostra un gran talento Che dev essere al mondo manifesto. TESORIERE Sire, di mia natura io son modesto; Ma in fatto di finanza Ci pretendo davvero. CAVALIERE Ah! se non foste Col Barone obbligato, io vi direi … Tesoriere, accettate il ministero, La principessa Ineska, e insiem con essa Un gran podere che renderavvi assai. TESORIERE Ah Sire! io corro subito A liberarmi da qualunque impegno. CAVALIERE Siamo intesi. Parte. TESORIERE Ah, degg io tutto all ingegno! Or dunque si ritiri la parola. Cerchiam qualche pretesto col Barone ... Chi sa s ei voglia intender la ragione! Oh! cospetto ... un sovrano ... La principessa Ineska ... le finanze ... Son tutti impegni di tanta conseguenza Ch ei dovrà finalmente aver pazienza. N. 14 - Duetto buffo BARONE entrando con una carta in mano Diletto genero, a voi ne vengo; Contento ed ilare io vi prevengo, Che la minuta del matrimonio Di mia man propria è stesa già; Allegro, o genero, leggete qua. TESORIERE Baron degnissimo ... (ormai ci sono) La vostra Giulia degna è d un trono, Ed io fastoso … esserle sposo Sarei cotanto … che dir non so; Ma d un gran raso v informerò. BARONE Per or da parte lasciamo il caso Presto ponetevi gli occhiali al naso … Ecco gli articoli del matrimonio "Io sottoscritto Gaspare Antonio"… TESORIERE Barone, è inutile, lasciate star. BARONE Certi amminicoli convien sapere ... La dote, eccetera ... il dare e avere, Pria che la cedola s abbia a firmar. TESORIERE Io uno la firmo ... BARONE Rider volete. TESORIERE Parlo sul serio. BARONE Eh! via, prendete. TESORIERE Non prendo niente. BARONE Che? siete matto! TESORIERE Barone, udetemi ... Questo contratto … BARONE Che sofferenza! TESORIERE Non si può fare. BARONE Per qual ragione? TESORIERE Perché ... perché … (Eh! via, sputiamola.) BARONE Sto ad ascoltare. TESORIERE Il prender moglie disdice a me. BARONE Che! La mia figlia voi ricusate? TESORIERE Non la ricuso. BARONE Dunque accettate! TESORIERE Nemmeno questo. BARONE Parlate presto. TESORIERE Ministro e principe mi vuole il Re. BARONE (Che sento? o nobili atavi miei! Sì grave ingiuria soffrir dovrei? Il sangue al cerebro montar mi sento, Le man mi prudono ... lo scanno qua.) TESORIERE Prole magnanima di semidei Siete, o Barone, sì voi che lei; Ma lo stranissimo avvenimento Mi leva d obbligo, scusar mi fa. N. 15 - Finale primo BARONE Tesorier! io creder voglio Che sia questo un qualche gioco minaccioso Altrimenti! ... TESORIERE spaventato (Ahimè, che imbroglio! Come polve ei prende fuoco!) BARONE Rispondete, o giuro a Giove … TESORIERE schivandolo Or non posso; ho impegni altrove. BARONE fermandolo Alto là ... fuori la spada. TESORIERE Tornerò, convien ch io vada. BARONE Mancatore, disgraziato! Uom villano, mal creato, Qui con me ti devi battere O dal sen ti strappo il cor. Lo insegue pet afferarlo. TESORIERE spaventato Ahi, ahi, ahi, soccorso! aiuto! Ah! son morto. Giulietta, la Marchesa, Edoardo e servitori accorrono tutti da varie parti. TUTTI Qual rumor! Che fu mai? Cos è accaduto? D onde nasce un tal furor? TESORIERE Ah! nipote, io son perduto Se non sei mio difensor. BARONE A miei pari un vil rifiuto! Vo amazzarti, o traditor. MARCHESA Ascoltate. GIULIETTA Oh Dio! che fate? EDOARDO Dite almen cos è successo. BARONE Fremerete, se udirete Del briccone il nero eccesso. Ei mi manca di parola … Ei rifiuta mia figliuola … Ti rifiuta, o mia Giulietta! … GIULIETTA con gioia Non mi vuole? BARONE No. Vendetta! MARCHESA La vendetta più sicura E sposarla addirittura Ad un giovine ch io so. GIULIETTA Si, papà, se lo approvate, Il nipote prenderò. EDOARDO Signor mio, non v adirate, lo lo sbaglio emenderò. BARONE No ... che vile a questo segno De Kelbar non è la schiatta Non accetto il cambio indegno; Sangue io voglio … si combatta ... TUTTI Piano piano … Entra il Cavaliere. CAVALIERE sulla porta Olà, fermatevi. TUTTI Il sovrano! CAVALIERE con gravità Che si fa? Tutti restano mortificati. Intanto il Cavaliere si avanza lentamente osservandoli ad uno ad uno. BARONE (In qual punto il Re ci ha colto! Io non oso alzar il volto. Litigare dov è un sovrano È oltraggiar la maestà! TESORIERE (Or che il Re ci mette mano Spero bene d uscirne sano. Per l onor di sua finanza Il Baron disarmerà.) MARCHESA (Quest amica circostanza Vi ricolmi di speranza. Interporre il Re vedrassi La sua regia autorità.) GIULIETTA ed EDOARDO (Quest amica circostanza Ci ricolma di speranza. Interporre il Re vedrassi La sua regia autorità.) CORO (In qual punto il Re ci ha colto, lo non oso alzar il volto.) BARONE e CORO (Litigare dov è un sovrano È oltraggiai la maestà!) CAVALIERE (Questa tiene gli occhi bassi … Quei non osa far due passi. Or capisco il Tesoriere La disdetta dato avrà.) N. 16 CAVALIERE Olà, spiegatemi tosto, o Barone; Di questa disputa chi fu ragione. BARONE Sire, un ingiuria ... TESORIERE Sire, un affronto ... MARCHESA, GIULIETTA ed EDOARDO Sire, un diverbio di nessun conto … BARONE Una ripulsa … TESORIERE Una minaccia … BARONE Egli m offende … TESORIERE Mena le braccia. MARCHESA, GIULIETTA ed EDOARDO Interponetevi … Sire, impedite … CAVALIERE con forza Zitti ... calmatevi voi mi stordite. A mente fredda, ad uno ad uno Le sue ragioni dirà ciascuno ... BARONE Sire, la gloria della usia schiatta ... TESORIERE Sire, la disputa così fatta ... BARONE Voglio prontissima soddisfazione ... TESORIERE Vo che il Barone ... CAVALIERE sdegnosamente Tacete là. Freno alla collera, di qua partite; Chiunque attentasi rinnovar lite Pria che l origine sappia del male L ira reale incorrerà. TUTTI GLI ALTRI Deh! perdonateci, o Maestà. TUTTI Affidate (affidiamo) alla mente reale Il giudizio di questa questione, Ella tronchi lo scandalo e il male, Ella dica chi ha torto o ragione, E componga cotanta discordia Come vuole giustizia, equità. Sveglierò (sveglierà) la primiera concordia, Desterò (desterà) la primiera amistà. Verdi,Giuseppe/Un giorno di regno/II
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https //twitter.com/mazioratheband https //www.facebook.com/MazioraTheBand/ member vocal Ninezero guitar Kentaro bass 恩田快人 drum HIMAWARI CDBest Ass-Kickin' Heavy Rock!!!!! vol.2 Best Ass-Kickin' Heavy Rock!!!!! vol.1 LiveLive @ Hard Rock Cafe Yokohama, Yokohama February 18th 2013 mon Live @ Hard Rock Cafe Yokohama, Yokohama November 8th 2012 thu Live @ Hard Rock Cafe Yokohama, Yokohama July 14th 2011 thu CD Best Ass-Kickin Heavy Rock!!!!! vol.2 March 20th 2013 1. Detroit Rock City [ KISS ] / 2. Jump [ VAN HALEN ] / 3. We Will Rock You [ QUEEN ] / 4. We re Not Gonna Take It [ TWISTED SISTER ] / 5. Creeping Death [ METALLICA ] / 6. Mr.Crowley [ Ozzy Osbourne ] / 7. Rock You Like A Hurricane [ SCORPIONS ] / 8. Fallen Angel [ POISON ] / 9. Don t Tell Me You Love Me [ NIGHT RANGER ] / 10. The Trooper [ IRON MAIDEN ] Best Ass-Kickin Heavy Rock!!!!! vol.1 February 2nd 2011 1. Ain t Talkin Bout Love [ cover of VAN HALEN ] / 2. Back At The Moon [ cover of Ozzy Osbourne ] / 3. Looks That Kill [ cover of MOTLEY CRUE ] / 4. Enter Sandman [ cover of METALLICA ] / 5. You ve Got Another Thing Comin [ cover of JUDAS PRIEST ] / 6. 18 N Life [ cover of SKID ROW ] / 7. Cum On Feel The Noize [ cover of QUIET RIOT ] / 8. Still Of The Night[ cover of WHITESNAKE ] / 9. Highway To Hell [ cover of AC/DC ] / 10. Paradise City [ cover of GUNS N ROSES ] Live Live @ Hard Rock Cafe Yokohama, Yokohama February 18th 2013 mon 1. SE ( Carmina Burana ) 2. Eyes Of The Beast 3. Enter Sandman 4. Kickstart My Heart Live @ Hard Rock Cafe Yokohama, Yokohama November 8th 2012 thu 1st Stage 1. SE / 2. Back At The Moon / 3. We re Not Gonna Take It / 4. Ain t Talkin Bout Love / 5. Breaking The Law 2nd Stage 1. It s So Easy / 2. Enter Sandman / 3. Mr. Crowley / 4. Kickstart My Heart / 5. Highway To Hell Live @ Hard Rock Cafe Yokohama, Yokohama July 14th 2011 thu 1. SE / 2. Back At The Moon / 3. Looks That Kill / 4. Ain t Talkin Bout Love / 5. 18 N Life / 6. Enter Sandman / 7. Highway To Hell / 8. Kickstart My Heart / 9. You ve Got Another Thing Comin / 10. Paradise City / 11. Rock Roll All Night
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サンタ・マリア・サカテペク・ミステク語 |Oto-Manguean languages| 言語類型 現用言語 使用文字 ラテン文字【Latn?】 type living language writing system Latin alphabet ISO 639-3 【mza】 言語名別称 alternate names Mixteco de Santa María Zacatepec Southern Putla Mixtec Tacuate Tu’un Va’a / Tu un Va a Zacatepec Mixtec サンタ・マリア・サカテペク・ミシュテク語 サンタ・マリア・サカテペク・ミシュテカ語 サンタ・マリア・サカテペク・ミシュテック語 サンタ・マリア・サカテペク・ミシュテコ語 方言名 dialect names 参考文献 references WEB ISO 639-3 Registration Authority - SIL International the LINGUIST List Ethnologue Wikipedia
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ATTO TERZO SCENA I Si muta la scena nella città di Roma. Drusilla. Drusilla gioisce sperando di breve intender la morte di Poppea sua rivale per goder degl amori di Ottone. DRUSILLA O felice Drusilla, o che spero, che sper io; Corre adesso per me l ora fatale, Perirà, morirà la mia rivale, E Otton finalmente sarà mio. O che spero, che sper io! Se le mie vesti Avran servito A ben coprirlo, Con vostra pace, o dei, Adorar io vorrò gl arnesi miei. O felice Drusilla, o che spero, che sper io! SCENA II Arnalta, Drusilla, Littore con molti simili. Arnalta nutrice di Poppea, con Littore con molti simili fa prender Drusilla, la quale si duole di se medesma. ARNALTA Ecco la scellerata Che pensando occultarsi, Di vesti s è mutata. DRUSILLA E qual peccato, qual, qual pecc... LITTORE Fermati, morta sei. DRUSILLA E qual peccato mi conduce a morte ? LITTORE Ancor t infingi, sanguinaria indegna ? A Poppea dormiente Macchinasti la morte. DRUSILLA Ahi caro amico, ahi sorte, sorte, Ahi mie vesti innocenti! Di me dolermi deggio, e non d altrui; Credula troppo, e troppo, troppo incauta fui. SCENA III Arnalta, Nerone, Drusilla, Littore con molti simili. Nerone interroga Drusilla del tentato omicidio, lei per salvar dall ira di Nerone, Ottone suo amante, confessa per odio antico (benché innocente) aver voluto uccider Poppea, ove da Nerone vien sentenziata a morte. ARNALTA Signor, ecco la rea Che trafigger tentò La matrona Poppea; Dormiva l innocente Nel suo proprio giardino, Sopraggiunse costei col ferro ignudo, Se no si risvegliava La tua devota ancella, Sopra di lei cadeva il colpo crudo. NERONE Onde tanto ardimento ? E chi t indusse Rubella al tradimento ? DRUSILLA Innocente son io, Lo sa la mia coscienza, e lo sa dio. NERONE No, no, confessa ormai, S attentasti per odio o ti spinse L autoritade, o l oro al gran misfatto. DRUSILLA Innocente son io, Lo sa la mia coscienza, e lo sa dio. NERONE Tormenti, funi e fochi Cavino da costei Il mandante, e i correi. DRUSILLA Misera me, piuttosto Ch un atroce tormento Mi sforzi a dir quel che tacer vorrei, Sopra me stessa toglio La sentenza mortal, e l monumento. O voi, ch al mondo vi chiamate amici, Deh specchiatevi in me Questi del vero amico son gl uffici. ARNALTA Che cinguetti ribalda ? LITTORE Che vaneggi assasina ? NERONE Che parli traditrice ? DRUSILLA Contrastano in me stessa Con fiera concorrenza Amor e l innocenza. NERONE Prima ch aspri tormenti Ti facciano sentir il mio disdegno, Or persuadi all ostinato ingegno Di confessar gl orditi tradimenti. DRUSILLA Signor, io fui la rea, ch uccider volli L innocente Poppea. Quest alma, e questa mano Fur le complici sole; A ciò m indusse un odio occulto antico; Non cercar più, la verità ti dico. NERONE Conducete costei Al carnefice omai, Fate ch egli ritrovi, Con una morte a tempo, Qualche lunga, amarissima agonia, Ch inasprisca la morte a questa ria. DRUSILLA Adorato mio bene Amami anche sepolta, E sul sepolcro mio Mandino gl occhi tuoi sol una volta Dalle fonti del core Lacrime di pietà se non d amore; Ch io vado fida amica e vera amante Tra i manigoldi irati A coprir col mio sangue i tuoi peccati. NERONE Che si tarda, o ministri, Con una atroce fine Provi, provi costei Mille morti oggi mai, mille ruine. SCENA IV Ottone, Nerone, Drusilla, Littore con molti simili. Ottone vedendo rea l innocente Drusilla palesa se medesimo, colpevole del fatto confessando aver voluto commettere il delitto per commissione d Ottavia imperatrice, Nerone inteso ciò li salva la vita, dandoli l esilio, e spogliandolo di fortune, Drusilla chiede in grazia d andar in esilio seco e partono consolati, Nerone decreta il repudio d Ottavia imperatrice, e che oltre all esilio sia posta in una barca nel mare a discrezione de venti. OTTONE No, no, questa sentenza Cada sopra di me che ne son degno. DRUSILLA Io fui la rea ch uccider volli L inocente Poppea. OTTONE Siatemi testimoni, o cieli, o dei, Innocente è costei. DRUSILLA Quest alma, e questa mano Fur le complici sole; A ciò m indusse un odio occulto antico; Non cercar più, la verità ti dico. OTTONE Innocente, innocente è costei. Io con le vesti di Drusilla andai, Per ordine di Ottavia imperatrice Ad attentar la morte di Poppea. Dammi signor, con la tua man la morte. DRUSILLA Io fui la rea, ch uccider volli L innocente Poppea. OTTONE Giove, Nemesi, Astrea Fulminate il mio capo, Che per giusta vendetta Il patibolo orrendo a me s aspetta. DRUSILLA A me s aspetta. OTTONE A me s aspetta. DRUSILLA A me. OTTONE A me. DRUSILLA A me. OTTONE A me s aspetta. Dammi, signor, con la tua man la morte; E se non vuoi che la tua mano adorni Di decoro il mio fine, Mentre della tua grazia io resto privo All infelicità lasciami vivo. Se tu vuoi tormentarmi La mia coscienza ti darà i flagelli; S a leoni, ed a gl orsi espormi vuoi, Dammi in preda al pensier delle mie colpe, Che mi divorerà l ossa e le polpe. NERONE Vivi, ma va ne più remoti lidi Di titoli spogliato, e di fortune, E serva a te mendico, e derelitto, Di flagello, e spelonca il tuo delitto. E tu ch ardisti tanto, O nobile matrona, Per ricoprir costui D apportar salutifere bugie Vivi alla fama della mia clemenza, Vivi alle glorie della tua fortezza, E sia del sesso tuo nel secol nostro La tua costanza un adorabil mostro. DRUSILLA In esilio con lui Deh, signor mio, consenti, Ch io tragga i giorni ridenti. NERONE Vanne come ti piace. OTTONE Signor, non son punito, anzi beato; La virtù di costei Sarà richezza, e gloria a giorni miei. DRUSILLA Ch io viva, o mora teco altro non voglio. Dono alla mia fortuna Tutto ciò che mi diede, Purché tu riconosca In cor di donna una costante fede. LITTORE Orsù, orsù finiamola, andate alla malora. NERONE Delibero e risolvo Con editto solenne Il ripudio d Ottavia, E con perpetuo esilio Da Roma io la proscrivo. Sia pur condotta al più vicino lido. Le s appresti in momenti Qualche spalmato legno, E sia commessa al bersagliao de venti. Convengo giustamente risentirmi. Volate ad ubbidirmi. SCENA V Poppea, Nerone. Nerone giura a Poppea, che sarà in quel giorno sua sposa. POPPEA Signor, oggi rinasco, e i primi fiati Di questa nova vita, Voglio che sian sospiri Che ti facciano fede Che, rinata per te, languisco e moro, E morendo e vivendo ogn or t adoro. NERONE Non fu, non fu Drusilla, no, Ch ucciderti tentò. POPPEA Chi fu, chi fu il fellone ? NERONE Il nostro amico Ottone. POPPEA Egli da sé ? NERONE D Ottavia fu il pensiero. POPPEA Or hai giusta cagione Di passar al ripudio. NERONE Oggi, come promisi, Mia sposa tu sarai. POPPEA Sì caro dì veder non spero mai. NERONE Per il nome di Giove, e per il mio, Oggia sarai, ti giuro, Di Roma imperatrice, In parola regal te n assicuro. POPPEA In parola, in parola... NERONE In parola regal. POPPEA In parola regal ? NERONE In parola regal te n assicuro. POPPEA Idolo del cor mio, giunta è pur l ora Ch io del mio ben godrò. NERONE e POPPEA Ne più s interporrà noia o dimora. Cor nel petto non ho Me l rubasti, sì, sì, Dal sen me lo rapì De tuoi begl occhi il lucido sereno, Per te, ben mio, non ho più core in seno, Stringerò tra le braccia innamorate Chi mi trafisse... ohimè, Non interrotte avrò l ore beate, Se son perduta/o in te, In te mi cercarò, In te mi trovarò, E tornerò a riperdermi ben mio, Che sempre in te perduto/a mi trovarò, in te perduto/a esser vogl io. SCENA VI Ottavia. Ottavia repudiata da Nerone deposto l abito imperiale parte sola miseramente piangendo in abbandonare la patria ed i parenti. OTTAVIA Addio Roma, addio patria, amici addio. Innocente da voi partir convengo. Vado a patir l esilio in pianti amari, Navigo disperata i sordi mari. L aria, che d ora in ora Riceverà i miei fiati, Li porterà, per nome del cor mio, A veder, a baciar le patrie mura, Ed io, starò solinga, Alternando le mosse ai pianti, ai passi, Insegnando pietade ai tronchi, e ai sassi. Remigate oggi mai perversa genti, Allontanatevi omai dagli amati lidi. Ahi, sacrilego duolo, Tu m interdici il pianto Mentre lascio la patria, Né stillar una lacrima poss io Mentre dico ai parenti e a Roma addio. Qui entra in barca. SCENA VII Arnalta. Arnalta, nutrice e consigliera di Poppea, gode in vedersi assunta al grado di confidente d una imperatrice, e giubila de suoi contenti. ARNALTA Oggi sarà Poppea Di Roma imperatrice; Io, che son la nutrice, Ascenderò delle grandezze i gradi No, no, col volgo io non m abbasso più; Chi mi diede del tu, Or con nova armonia Gorgheggierammi il "Vostra Signoria" Chi m incontra per strada Mi dice "fresca donna e bella ancora", Ed io, pur so che sembro Delle Sibille il leggendario antico; Ma ogn un così m adula, Credendo guadagnarmi Per interceder grazie da Poppea Ed io fingendo non capir le frodi, In coppa di bugia bevo le lodi. Io nacqui serva, e morirò matrona. Mal volentier morrò; Se rinascessi un di, Vorrei nascer matrona, e morir serva. Chi lascia le grandezze Piangendo a morte va; Ma, ma, chi servendo sta, Con più felice sorte, Come fin degli stenti ama la morte. SCENA VIII Si muta la scena nella reggia di Nerone. Nerone, Poppea, Consoli, Tribuni, Amore, Venere in Cielo e Coro d Amori Nerone sollennemente assiste alla Coronazione di Poppea, la quale a nome del popolo, del senato romano viene indiademata da Consoli e Tribuni, Amor parimenti cala dal Cielo con Venere, Grazie ed Amori, e medesimamente incorona Poppea come dea delle bellezze in terra, e fornisse l opera. NERONE Ascendi, o mia diletta, Della sovrana altezza All apice sublime, o mia diletta, Blandita dalle glorie Ch ambiscono servirti come ancelle, Acclamata dal mondo e dalle stelle; Scrivi del tuo trionfo Tra i più cari trofei, Adorata Poppea, gl affetti miei. POPPEA La mia mente confusa, Al non usato lume, Quasi perde il costume, Signor, di ringraziarti. Su quest eccelse cime, Ove mi collocasti, Per venerarti a pieno, Io non ho cor che basti. Doveva la natura, Al sopra più degli eccesivi affetti, Un core a parte fabbricar ne petti. Passacaglio NERONE Per capirti negl occhi Il sol s impicciolì, Per albergarti in seno L alba dal ciel partì, Passacaglio E per farti sovrana a donne e a dee, Giove, nel tuo bel volto, Stillò le stelle e consumò l idee. POPPEA Dà licenza al mio spirto, Ch esca dall amoroso laberinto Di tante lodi e tante, E che s umilii a te, come conviene, Mio re, mio sposo, mio signor, mio bene. NERONE Ecco vengono i consoli e i tribuni Per riverirti, o cara Nel solo rimirarti, Il popol e l senato Omai comincia a divenir beato. RITORNELLO o SINFONIA CONSOLI A te sovrana augusta, CONSOLI e TRIBUNI Con il consenso universal di Roma, Indiademiam la chioma. CONSOLI A te l Asia, a te l Africa s atterra; TRIBUNI A te l Europa, e l mar che cinge e serra CONSOLI e TRIBUNI Quest impero felice, Ora consacra e dona Questa del mondo imperial corona. RITORNELLO o SINFONIA CORO D AMORI AMORE Scendiam, scendiamo, Compagni alati. AMORE II°, AMORE III° e AMORE Voliam, voliamo, ai sposi amati. AMORE Al nostro volo, Risplendano assistenti, i sommi divi. AMORE III°, AMORE II° e AMORE Dall alto polo Si veggian fiammeggiar raggi più vivi. AMORE Se i consoli e i tribuni, Poppea, t han coronato Sopra provincie e regni, Or ti corona Amor, donna felice, Come sopra le belle imperatrice. Madre, madre, sia con tua pace In ciel tu sei Poppea, Questa è Venere in terra. VENERE Io mi compiaccio, o figlio Di quanto aggrada a te; Diasi pur a Poppea Il titolo di dea. POPPEA e NERONE Su, Venere ed Amor, su, Lodi l alma, e salti il cor. Nessun fugga l aurea face Ben che strugga sempre piace. Su, Venere ed Amor, su, Lodi l alma, e salti il cor. CORO D AMORI AMORE, AMORE I°, AMORE II° e AMORE III° Or cantiamo giocondi, In terra, e in Cielo Il gioir sovrabbondi, E in ogni clima, in ogni regione Si senta rimbombar "Poppea e Nerone". RITORNELLO POPPEA e POPPEA Pur ti miro, Pur ti godo, Pur ti stringo, Pur t annodo, Più non peno, Più non moro, O mia vita, o mi tesoro. Io son tua... Tuo son io... Speme mia, dillo, dì, Tu sei pur, speme mia L idol mio, dillo, dì, Tu sei pur, Sì, mio ben, Sì, mio cor, mia vita, sì. Pur ti miro, Pur ti godo, Pur ti stringo, Pur t annodo, Più non peno, Più non moro, O mia vita, o mi tesoro. ATTO TERZO SCENA I Si muta la scena nella città di Roma. Drusilla. Drusilla gioisce sperando di breve intender la morte di Poppea sua rivale per goder degl amori di Ottone. DRUSILLA O felice Drusilla, o che spero, che sper io; Corre adesso per me l ora fatale, Perirà, morirà la mia rivale, E Otton finalmente sarà mio. O che spero, che sper io! Se le mie vesti Avran servito A ben coprirlo, Con vostra pace, o dei, Adorar io vorrò gl arnesi miei. O felice Drusilla, o che spero, che sper io! SCENA II Arnalta, Drusilla, Littore con molti simili. Arnalta nutrice di Poppea, con Littore con molti simili fa prender Drusilla, la quale si duole di se medesma. ARNALTA Ecco la scellerata Che pensando occultarsi, Di vesti s è mutata. DRUSILLA E qual peccato, qual, qual pecc... LITTORE Fermati, morta sei. DRUSILLA E qual peccato mi conduce a morte ? LITTORE Ancor t infingi, sanguinaria indegna ? A Poppea dormiente Macchinasti la morte. DRUSILLA Ahi caro amico, ahi sorte, sorte, Ahi mie vesti innocenti! Di me dolermi deggio, e non d altrui; Credula troppo, e troppo, troppo incauta fui. SCENA III Arnalta, Nerone, Drusilla, Littore con molti simili. Nerone interroga Drusilla del tentato omicidio, lei per salvar dall ira di Nerone, Ottone suo amante, confessa per odio antico (benché innocente) aver voluto uccider Poppea, ove da Nerone vien sentenziata a morte. ARNALTA Signor, ecco la rea Che trafigger tentò La matrona Poppea; Dormiva l innocente Nel suo proprio giardino, Sopraggiunse costei col ferro ignudo, Se no si risvegliava La tua devota ancella, Sopra di lei cadeva il colpo crudo. NERONE Onde tanto ardimento ? E chi t indusse Rubella al tradimento ? DRUSILLA Innocente son io, Lo sa la mia coscienza, e lo sa dio. NERONE No, no, confessa ormai, S attentasti per odio o ti spinse L autoritade, o l oro al gran misfatto. DRUSILLA Innocente son io, Lo sa la mia coscienza, e lo sa dio. NERONE Tormenti, funi e fochi Cavino da costei Il mandante, e i correi. DRUSILLA Misera me, piuttosto Ch un atroce tormento Mi sforzi a dir quel che tacer vorrei, Sopra me stessa toglio La sentenza mortal, e l monumento. O voi, ch al mondo vi chiamate amici, Deh specchiatevi in me Questi del vero amico son gl uffici. ARNALTA Che cinguetti ribalda ? LITTORE Che vaneggi assasina ? NERONE Che parli traditrice ? DRUSILLA Contrastano in me stessa Con fiera concorrenza Amor e l innocenza. NERONE Prima ch aspri tormenti Ti facciano sentir il mio disdegno, Or persuadi all ostinato ingegno Di confessar gl orditi tradimenti. DRUSILLA Signor, io fui la rea, ch uccider volli L innocente Poppea. Quest alma, e questa mano Fur le complici sole; A ciò m indusse un odio occulto antico; Non cercar più, la verità ti dico. NERONE Conducete costei Al carnefice omai, Fate ch egli ritrovi, Con una morte a tempo, Qualche lunga, amarissima agonia, Ch inasprisca la morte a questa ria. DRUSILLA Adorato mio bene Amami anche sepolta, E sul sepolcro mio Mandino gl occhi tuoi sol una volta Dalle fonti del core Lacrime di pietà se non d amore; Ch io vado fida amica e vera amante Tra i manigoldi irati A coprir col mio sangue i tuoi peccati. NERONE Che si tarda, o ministri, Con una atroce fine Provi, provi costei Mille morti oggi mai, mille ruine. SCENA IV Ottone, Nerone, Drusilla, Littore con molti simili. Ottone vedendo rea l innocente Drusilla palesa se medesimo, colpevole del fatto confessando aver voluto commettere il delitto per commissione d Ottavia imperatrice, Nerone inteso ciò li salva la vita, dandoli l esilio, e spogliandolo di fortune, Drusilla chiede in grazia d andar in esilio seco e partono consolati, Nerone decreta il repudio d Ottavia imperatrice, e che oltre all esilio sia posta in una barca nel mare a discrezione de venti. OTTONE No, no, questa sentenza Cada sopra di me che ne son degno. DRUSILLA Io fui la rea ch uccider volli L inocente Poppea. OTTONE Siatemi testimoni, o cieli, o dei, Innocente è costei. DRUSILLA Quest alma, e questa mano Fur le complici sole; A ciò m indusse un odio occulto antico; Non cercar più, la verità ti dico. OTTONE Innocente, innocente è costei. Io con le vesti di Drusilla andai, Per ordine di Ottavia imperatrice Ad attentar la morte di Poppea. Dammi signor, con la tua man la morte. DRUSILLA Io fui la rea, ch uccider volli L innocente Poppea. OTTONE Giove, Nemesi, Astrea Fulminate il mio capo, Che per giusta vendetta Il patibolo orrendo a me s aspetta. DRUSILLA A me s aspetta. OTTONE A me s aspetta. DRUSILLA A me. OTTONE A me. DRUSILLA A me. OTTONE A me s aspetta. Dammi, signor, con la tua man la morte; E se non vuoi che la tua mano adorni Di decoro il mio fine, Mentre della tua grazia io resto privo All infelicità lasciami vivo. Se tu vuoi tormentarmi La mia coscienza ti darà i flagelli; S a leoni, ed a gl orsi espormi vuoi, Dammi in preda al pensier delle mie colpe, Che mi divorerà l ossa e le polpe. NERONE Vivi, ma va ne più remoti lidi Di titoli spogliato, e di fortune, E serva a te mendico, e derelitto, Di flagello, e spelonca il tuo delitto. E tu ch ardisti tanto, O nobile matrona, Per ricoprir costui D apportar salutifere bugie Vivi alla fama della mia clemenza, Vivi alle glorie della tua fortezza, E sia del sesso tuo nel secol nostro La tua costanza un adorabil mostro. DRUSILLA In esilio con lui Deh, signor mio, consenti, Ch io tragga i giorni ridenti. NERONE Vanne come ti piace. OTTONE Signor, non son punito, anzi beato; La virtù di costei Sarà richezza, e gloria a giorni miei. DRUSILLA Ch io viva, o mora teco altro non voglio. Dono alla mia fortuna Tutto ciò che mi diede, Purché tu riconosca In cor di donna una costante fede. LITTORE Orsù, orsù finiamola, andate alla malora. NERONE Delibero e risolvo Con editto solenne Il ripudio d Ottavia, E con perpetuo esilio Da Roma io la proscrivo. Sia pur condotta al più vicino lido. Le s appresti in momenti Qualche spalmato legno, E sia commessa al bersagliao de venti. Convengo giustamente risentirmi. Volate ad ubbidirmi. SCENA V Poppea, Nerone. Nerone giura a Poppea, che sarà in quel giorno sua sposa. POPPEA Signor, oggi rinasco, e i primi fiati Di questa nova vita, Voglio che sian sospiri Che ti facciano fede Che, rinata per te, languisco e moro, E morendo e vivendo ogn or t adoro. NERONE Non fu, non fu Drusilla, no, Ch ucciderti tentò. POPPEA Chi fu, chi fu il fellone ? NERONE Il nostro amico Ottone. POPPEA Egli da sé ? NERONE D Ottavia fu il pensiero. POPPEA Or hai giusta cagione Di passar al ripudio. NERONE Oggi, come promisi, Mia sposa tu sarai. POPPEA Sì caro dì veder non spero mai. NERONE Per il nome di Giove, e per il mio, Oggia sarai, ti giuro, Di Roma imperatrice, In parola regal te n assicuro. POPPEA In parola, in parola... NERONE In parola regal. POPPEA In parola regal ? NERONE In parola regal te n assicuro. POPPEA Idolo del cor mio, giunta è pur l ora Ch io del mio ben godrò. NERONE e POPPEA Ne più s interporrà noia o dimora. Cor nel petto non ho Me l rubasti, sì, sì, Dal sen me lo rapì De tuoi begl occhi il lucido sereno, Per te, ben mio, non ho più core in seno, Stringerò tra le braccia innamorate Chi mi trafisse... ohimè, Non interrotte avrò l ore beate, Se son perduta/o in te, In te mi cercarò, In te mi trovarò, E tornerò a riperdermi ben mio, Che sempre in te perduto/a mi trovarò, in te perduto/a esser vogl io. SCENA VI Ottavia. Ottavia repudiata da Nerone deposto l abito imperiale parte sola miseramente piangendo in abbandonare la patria ed i parenti. OTTAVIA Addio Roma, addio patria, amici addio. Innocente da voi partir convengo. Vado a patir l esilio in pianti amari, Navigo disperata i sordi mari. L aria, che d ora in ora Riceverà i miei fiati, Li porterà, per nome del cor mio, A veder, a baciar le patrie mura, Ed io, starò solinga, Alternando le mosse ai pianti, ai passi, Insegnando pietade ai tronchi, e ai sassi. Remigate oggi mai perversa genti, Allontanatevi omai dagli amati lidi. Ahi, sacrilego duolo, Tu m interdici il pianto Mentre lascio la patria, Né stillar una lacrima poss io Mentre dico ai parenti e a Roma addio. Qui entra in barca. SCENA VII Arnalta. Arnalta, nutrice e consigliera di Poppea, gode in vedersi assunta al grado di confidente d una imperatrice, e giubila de suoi contenti. ARNALTA Oggi sarà Poppea Di Roma imperatrice; Io, che son la nutrice, Ascenderò delle grandezze i gradi No, no, col volgo io non m abbasso più; Chi mi diede del tu, Or con nova armonia Gorgheggierammi il "Vostra Signoria" Chi m incontra per strada Mi dice "fresca donna e bella ancora", Ed io, pur so che sembro Delle Sibille il leggendario antico; Ma ogn un così m adula, Credendo guadagnarmi Per interceder grazie da Poppea Ed io fingendo non capir le frodi, In coppa di bugia bevo le lodi. Io nacqui serva, e morirò matrona. Mal volentier morrò; Se rinascessi un di, Vorrei nascer matrona, e morir serva. Chi lascia le grandezze Piangendo a morte va; Ma, ma, chi servendo sta, Con più felice sorte, Come fin degli stenti ama la morte. SCENA VIII Si muta la scena nella reggia di Nerone. Nerone, Poppea, Consoli, Tribuni, Amore, Venere in Cielo e Coro d Amori Nerone sollennemente assiste alla Coronazione di Poppea, la quale a nome del popolo, del senato romano viene indiademata da Consoli e Tribuni, Amor parimenti cala dal Cielo con Venere, Grazie ed Amori, e medesimamente incorona Poppea come dea delle bellezze in terra, e fornisse l opera. NERONE Ascendi, o mia diletta, Della sovrana altezza All apice sublime, o mia diletta, Blandita dalle glorie Ch ambiscono servirti come ancelle, Acclamata dal mondo e dalle stelle; Scrivi del tuo trionfo Tra i più cari trofei, Adorata Poppea, gl affetti miei. POPPEA La mia mente confusa, Al non usato lume, Quasi perde il costume, Signor, di ringraziarti. Su quest eccelse cime, Ove mi collocasti, Per venerarti a pieno, Io non ho cor che basti. Doveva la natura, Al sopra più degli eccesivi affetti, Un core a parte fabbricar ne petti. Passacaglio NERONE Per capirti negl occhi Il sol s impicciolì, Per albergarti in seno L alba dal ciel partì, Passacaglio E per farti sovrana a donne e a dee, Giove, nel tuo bel volto, Stillò le stelle e consumò l idee. POPPEA Dà licenza al mio spirto, Ch esca dall amoroso laberinto Di tante lodi e tante, E che s umilii a te, come conviene, Mio re, mio sposo, mio signor, mio bene. NERONE Ecco vengono i consoli e i tribuni Per riverirti, o cara Nel solo rimirarti, Il popol e l senato Omai comincia a divenir beato. RITORNELLO o SINFONIA CONSOLI A te sovrana augusta, CONSOLI e TRIBUNI Con il consenso universal di Roma, Indiademiam la chioma. CONSOLI A te l Asia, a te l Africa s atterra; TRIBUNI A te l Europa, e l mar che cinge e serra CONSOLI e TRIBUNI Quest impero felice, Ora consacra e dona Questa del mondo imperial corona. RITORNELLO o SINFONIA CORO D AMORI AMORE Scendiam, scendiamo, Compagni alati. AMORE II°, AMORE III° e AMORE Voliam, voliamo, ai sposi amati. AMORE Al nostro volo, Risplendano assistenti, i sommi divi. AMORE III°, AMORE II° e AMORE Dall alto polo Si veggian fiammeggiar raggi più vivi. AMORE Se i consoli e i tribuni, Poppea, t han coronato Sopra provincie e regni, Or ti corona Amor, donna felice, Come sopra le belle imperatrice. Madre, madre, sia con tua pace In ciel tu sei Poppea, Questa è Venere in terra. VENERE Io mi compiaccio, o figlio Di quanto aggrada a te; Diasi pur a Poppea Il titolo di dea. POPPEA e NERONE Su, Venere ed Amor, su, Lodi l alma, e salti il cor. Nessun fugga l aurea face Ben che strugga sempre piace. Su, Venere ed Amor, su, Lodi l alma, e salti il cor. CORO D AMORI AMORE, AMORE I°, AMORE II° e AMORE III° Or cantiamo giocondi, In terra, e in Cielo Il gioir sovrabbondi, E in ogni clima, in ogni regione Si senta rimbombar "Poppea e Nerone". RITORNELLO POPPEA e POPPEA Pur ti miro, Pur ti godo, Pur ti stringo, Pur t annodo, Più non peno, Più non moro, O mia vita, o mi tesoro. Io son tua... Tuo son io... Speme mia, dillo, dì, Tu sei pur, speme mia L idol mio, dillo, dì, Tu sei pur, Sì, mio ben, Sì, mio cor, mia vita, sì. Pur ti miro, Pur ti godo, Pur ti stringo, Pur t annodo, Più non peno, Più non moro, O mia vita, o mi tesoro. (LIBRETTO Giovanni Francesco Busenello) Monteverdi,Claudio/L incoronazione di Poppea
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Un salon bourgeois. Porte au fond. De chaque côté, une porte avec un œil de bœuf. Fenêtre à droite. Un paravent. Scène 1ère Coraline (Elle arrive en courant et va à la fenêtre.) Non! Je m’étais trompée! (Elle revient d’un air désappointé.) J’avais cru entendre la musique du régiment. Rien… la rue est solitaire!… pas un chat!… il n’y a que des bourgeois qui vont et viennent avec une impatience que je partage… Comme c’est triste une rue sans uniformes!… Enfin, c’est donc aujourd’hui que le Royal Berry doit entrer en ville. Quel beau régiment!… Et puis, c’est avec lui que revient Rigobert! mon petit Rigobert! le plus gentil fifre qui ait jamais fifré dans toutes les fifreris de France et de Navarre! Oh! Je me sens toute joyeuse rien que d’y penser! Chanson Ah! pour moi c’était une fête Qu’il était charmant! Quand il défilait à la tête De son régiment. Son gentil fifre à la parade Ainsi qu’aux combats Conduisait toute la brigade Et marquait le pas! Je crois encor l’entendre. Un amant aussi tendre N’aurait pas dû se rendre En d’autres garnisons Au diable le service! Faut-il que je choisisse Les plus jolis garçons! Après tout, j’aime autant qu’il arrive un peu plus tard. Mes maîtres sont encore là, et je n’aurais pas pu le recevoir, ce cher Rigobert. C’est si gênant les maîtres. Oh! mais il faudra bien qu’on me laisse l’épouser! D’abord madame ne pourra guère me refuser son consentement! Je la tiens!… Voilà quinze jours que Mr Popelinet le procureur en est devenu amoureux pour l’avoir vue à sa fenêtre! Il m’a remis au moins une douzaine de billets doux pour elle!… Oh! je dois le dire, madame les a tous déchirés… après les avoir lus, bien entendu!… Jusqu’à présent elle n’a répondu qu’une fois à cette correspondance, mais cela suffit pour la compromettre. De son côté ce bel amoureux n’a pas encore osé parler à madame, mais il y viendra et je serai encore plus indispensable. (On aperçoit au fond Popelinet.) Scène 2e Popelinet, Coraline. Popelinet Psstt!… Coraline Lui!… Je ne croyais pas si bien dire!… Comment, c’est vous, monsieur? Popelinet Puis-je entrer? Coraline C’est selon. Popelinet C’est juste, l’octroi. Je me risque et je veux enfin parler à ta belle maîtresse. Coraline Et vous croyez que je vous laisserai faire!… Popelinet Je le crois. Coraline Et vous croyez que je me tairai… Popelinet Tiens!… Voilà deux écus! Coraline Oh! les hommes! C’est il pervers. Popelinet Où est la chambre de ta maîtresse? Coraline Monsieur, vous m’avez donné six francs pour me taire, je n’ai rien à dire. Popelinet Eh bien tiens!… voilà encore six francs pour parler. Eh bien? Coraline C’est là!… Popelinet Merci!… J’y vole! Ô amour! Coraline Seulement, monsieur est avec madame. Popelinet Aïe!… Et tu ne me dis pas cela tout de suite. Coraline Partez! Qu’est-ce qu’on dirait si l’on me trouvait avec un procureur?… Popelinet Chut!… Veux-tu bien ne jamais prononcer ce motlà! Ta maîtresse doit toujours ignorer que l’auteur de ces petits-doux est un homme de loi. Cela jette du froid sur le sentiment et suffit à dépoétiser un homme!… J’ai signé mes lettres à ta maîtresse de mon prénom – Cyprien… le petit Cyprien… Et je lui ai écrit des vers où je la compare à Cypris! Cypris! Cyprien!! je ne suis, je ne dois être pour elle que le petit Cyprien… tu comprends… Au lieu de cela, le bel effet que produirait au bas d’un billet doux Popelinet, procureur!… avec paraphe! fi! cela aurait l’air d’un exploit!… Tandis que Cyprien… Coraline J’entends la voix de monsieur – partez vite… Popelinet Je disparais. Robin (au dedans) Non madame. Me Robin (id) Si monsieur!!… Scène 3e Coraline, Mr et Me Robin. M. Robin Oh! les femmes! les femmes! Mme Robin Oh! les hommes! les hommes! (Ils s’asseoient.) Coraline Monsieur a t-il besoin de moi? Robin Non! Sortez! Mme Robin Restez!… Allez chercher ma mante! mon éventail! Coraline On s’en va! tant mieux! Voilà, madame… avezvous besoin d’autre chose? Me Robin Non! Sortez! Robin Restez… Donnez-moi ma canne et mon chapeau. Me Robin Ainsi, c’est bien décidé – vous sortez. Robin Je vous l’ai dit, madame, mon ami d’enfance, Alcibiade de la Trombonnière est à la mort… il m’attend à sa campagne. Me Robin. A d’autres. Robin Coraline était là quand son domestique est venu (il donne de l’argent à Coraline – bas.) Dis comme moi! Coraline. Ah! pour ça! c’est vrai, madame! M. de la Trombonnière réclame monsieur. Me Robin. Allons donc! il se portait à merveille il y a 8 jours… je sais à quoi m’en tenir… Trio. Mme Robin Couplets. 1. Prend-on son habit de dimanche Pour aller soigner un voisin? Met-on une cravatte blanche Quand on n’est pas le médecin? C’est pour quelque intrigue amoureuse. Ah! que je suis donc malheureuse! 2. C’est donc pour un ami d’enfance Que vous vous êtes mis en frais. Vous sentez le musc et l’essence Vous vous êtes rasé de frais. C’est pour quelque intrigue amoureuse Grand Dieu! que je suis malheureuse. Ensemble. M et Mme Robin Ah! l’agréable ménage L’inventeur du mariage Fut quelque sot personnage Qui n’avait plus sa raison Vraiment la chose est bien claire C’est un enfer sur la terre Ah! si c’était à refaire Comme je répondrais non! Coraline Ah! le joli mariage Mon maître dans son ménage Joue un bien sot personnage C’est à perdre la raison Vraiment, la chose est bien claire C’est un enfer sur la terre Et si c’était à refaire Je crois qu’il répondrait non! Robin Mais vous êtes charmante. Me Robin Vous êtes bien bon, Dieu merci. Robin Quoi? Vous prenez votre mante. Mais vous sortez donc aussi? Me Robin A l’instant, oui, je m’absente Je dois faire comme vous. Une visite importante Adieu donc, mon cher époux Je dois sortir comme vous. Robin Partez, si vous le trouvez bon. Me Robin Merci de la permission. Coraline Quel couple aimable et sans façon. Tous Quel enfer que cette maison. Reprise de l’Ensemble. Ah! l’agréable ménage! Etc. Scène 4eme Coraline, Mme Robin. Coraline En voilà un de parti!… A madame à présent. Mme Robin Eh bien! Il part et il veut me faire croire qu’il va à la campagne! un vendredi et un treize! lui, l’homme le plus superstiticieux de la terre! plus souvent, et il ne t’a pas dit de l’attendre, de lui laisser la lumière, lui qui a peur de tout. Coraline Le fait est que ce n’est pas dans ses habitudes! D’ailleurs… si j’osais parler! Me Robin Tu sais quelque chose?… Coraline Tout à l’heure, monsieur m’a glissé deux écus pour me faire dire que j’avais vu le domestique de son pauvre ami, Mr de la Trombonnière. Me Robin J’en étais sûre! oh! je suis furieuse… je me vengerais, je ne suis pas embarrance pour cela… Je m’en vais de ce pas trouver quelqu’un qui me donnera un bon conseil. Coraline. Vous avez raison! (à part) Quel bonheur! Elle s’en va aussi! Me Robin. Si toutefois mon mari rentrait, tu lui diras que je veux plaider en séparation et que j’ai été consulter un procureur. Coraline Un procureur?… Et lequel?… Me Robin Il n’y en a qu’un dans la ville!… C’est maître Popelinet. Coraline Lui!… Mais madame! Me Robin Pas d’observations!… Ah! Mr Robin… Coraline. Si vous saviez… Me Robin Adieu. (Elle sort.) Scène 5e Coraline Eh! bien, le hasard est étrange!… Elle ne se doute pas qu’en allant chez le procureur, c’est chez un amoureux, chez le petit Cyprien qu’elle va! Quel quiproquo! (On entend une marche militaire.) Qu’entends-je? (Elle écoute.) Eh! mais oui… c’est bien cela!… C’est le régiment de Rigobert, le Royal Berri qui entre en ville! Rigobert se dirige de ce côté! les autres fifres le suivent. Eh bien! Est-ce qu’il va les amener? mon Dieu! Qu’est-ce que je vais faire de tout ce monde-là? Scène 6eme Coraline, Rigobert et dix fifres. Les fifres (se précipitant dans la salle.) Nous voilà! (ter) Nous voilà! (ter) Coraline D’où venez-vous, mon prétendu? Parle, dis-moi, d’où reviens-tu? Rigobert D’où je reviens? Coraline Oui, d’où tu viens? Rigobert 1. Nous revenons de Lille en Flandre Où nous fêtions Mars et Vénus Mars pour sa bière bonne à prendre Vénus pour compléter Bacchus! Ah! De mon fifre, de ma rapière L’effet brillant ne fut pas long! Là-bas, les buveuses de bière Vous disent qu’on soit noir ou blond. Turlututu… rrrlututu!… rrrlurutaine! Demandez à mon capitaine Turlututu!… rrrlututu!… rrrlututu!… Pour moi tous les cœurs ont battu! Chœur Turlututu, rlututu taines! Toujours de nouvelles fredaines Turlututu! rlutututu! Ah! quel succès nous avons eu! 2. Mais j’ai fait bonne résistance N’aimant que vous, ô ma beauté! Je suis un clou pour la constance Un chien pour la fidélité… Des preuves vous agréeraient-elles? J’en ai sur moi suffisamment… J’ai vos cheveux et vos bretelles… Est-ce là de l’attachement? Turlututu! rrrlututu! rrrlutututaine! Demandez à mon capitaine Turlututu! rrrlututu! rrrlututu!… Mon cœur pour vous seule a battu!! (Rigobert embrasse Coraline.) Reprise de l’ensemble. Tirlututu! Etc. etc. Coraline Modérez-vous… nous avons du temps à nous… madame est en visite. Rigobert Une femme qui cause… ça durera bien une petite heure. Les fifres Oh! oui! Coraline. Chez son procureur! La Rose. Un procureur! Ça en durera deux! Coraline Et elle lui dit du mal de son mari. La Tulipe Ça en durera trois! La Valeur Et c’est encore trop peu pour nous, ma toute belle! Rigobert Enfin! Voyons profitons de temps et puisque personne ne peut nous déranger… Qu’as-tu à nous offrir? Coraline Oh! mon Dieu rien!… La Rose. Pas de provisions? La Tulipe (ouvrant le buffet.) Le buffet est vide! La Valeur Voilà une maison mal tenue. L’Espérance. Et les clefs de la cave. Coraline C’est madame qui les a. Tous Oh! c’est indigne. La Tulipe Alors, puisqu’il n’y a rien à grignotter (Il embrasse la main de Coraline.) La Rose Puisqu’il n’y a rien à se mettre sous la dent… (Il embrasse l’autre main.) Tous. A la guerre comme à la guerre. Rigobert Eh! Eh! camarades! Pas de ça! La Rose On ne la mangera pas, la belle! Rigobert. Je l’espère bien. 1er fifre (La Rose.) Voyons! Donnez-nous un peu de nouvelles? La Tulipe. Est-ce que le vieil échevin a toujours cette petite servante blonde? Coraline Toujours. La Tulipe Tant mieux! On y retournera! La Rose Et madame la présidente a-t-elle conservé sa camériste? une grande brune? Coraline Sans doute. La Rose O merveille! Ah! comme elle faisait bien les crêpes. La Valeur Marinette la bouquetière est-elle encore au coin de la grande place? Coraline Non! Elle est partie pour Paris! La Valeur C’est dommage! L’Epsérance Louison est-elle restée au service du receveur des Jabelles? Coraline Non! Elle l’a épousé. L’Espérance Tant pis! La Rose Pour le receveur? Coraline Je ne sais pas. Rigobert Ah! ça! voyons, camarades, si vous causez toujours… La Tulipe Bah! Tu as bien le temps! La Valeur Et puis, ce que tu veux dire à Coraline, nous le lui dirons bien nous-mêmes. Elle est charmante! L’Espérance. Elle a le plus joli sourire. Jolicœur Le pied le plus mignon. Fanfan Les yeux les plus agaçants. 7e fifre La taille la plus fine. La Grenade. Le bras le plus rond… Elle est adorable! Tous Adorable! Rigobert. Mais je le sais bien. Un instant, un instant! Mais c’est à moi seul que revient… (On frappe.) Coraline. Ah! mon Dieu… écoutez… Me Robin (au dehors) Allons donc!… Coraline… Dormez-vous? Coraline C’est madame… si l’on me trouvait avec tout un régiment caché ici, c’est pour le coup qu’on me donnerait mon congé… là… là… entrez vite. Rigobert Oh! les bourgeois… ça vous dérange toujours. (Ils entrent à droite.) Scène 7e Me Robin, Coraline. Me Robin. Vous avez mis bien du temps à venir. Coraline Je m’étais endormie… Je croyais rêver que madame frappait et que je courais lui ouvrir! Me Robin Maître Popelinet était sorti. Coraline Ah! tant mieux. Me Robin Pourquoi tant mieux… Coraline Pour rien, madame… Me Robin Mais j’ai laissé à son clerc mon nom et mon adresse, en lui recommandant de lui dire que je l’attendais et que mon mari était absent. Coraline (à part) Voilà un message qui produira de l’effet. Mme Robin Sans doute il ne tardera pas. Coraline. C’est probable. (à part) Pourvu que Rigobert et ses camarades se tiennent tranquilles… de petits diables comme eux… comment vais-je pouvoir les faire évader!… (haut) Madame est fatiguée… elle devrait rentrer dans sa chambre et se reposer… Me Robin. C’est inutile… (On frappe.) On a frappé. Coraline Ah! mon Dieu! madame se trompe. Me Robin Je vous dis qu’on frappe. Coraline. En effet… (revenant) Madame! madame… c’est Mr Popelinet. Me Robin Lui! Qu’il entre vite! Coraline Entrez monsieur. (à part) Ma foi! Ils se débrouilleront comme ils pourront! (Elle sort.) Scène 8e Me Robin, Popelinet. Me Robin Mais monsieur je ne comprends rien à vos procédés. Comment, vous me parlez d’amour. Popelinet Votre lettre ne m’y autorise-elle pas? Me Robin Quelle lettre? Popelinet Eh! bien, mais, votre réponse à mes lettres, ce cri du cœur de six pages, effleuve d’une âme rêveuse et incomprise, victime d’un idiot de mari que je ne qualifierai pas davantage. Ah! quelles émotions! quand je l’ai trouvée comme je vous le demandais dans le creux… Me Robin Quel creux? Popelinet Du quatrième seule… Me Robin Lequel seule? Popelinet Où mon prénom était gravé sur l’écorce à côté du votre Cyprien – Olympe et Cyprien – avec un cœur au-dessous, traversé d’une flèche. Me Robin Quoi! Cyprien! Le petit Cyprien qui m’écrivait c’est vous! Popelinet Sans doute! Je suis le petit Cyprien. Me Robin (à part). Ah! Je me le figurais tout autre. Popelinet Ne le saviez-vous pas quand vous êtes venu chez moi tout-à-l’heure… quand vous m’avez fait demander? J’ai cru que Coraline vous avait dit qui j’étais. Me Robin Du tout… c’est au procureur que je m’adressais… Popelinet Ô désillusion… Me Robin. Mais, n’importe monsieur, je suis bien aise de vous voir… cette lettre imprudente que je vous ai écrite dans un moment d’égarement, de dépit contre mon mari, vous l’avez, n’est-ce pas? Popelinet Si je l’ai! Elle ne me quitte jamais! Me Robin Vous allez me la rendre!… Popelinet Moi… madame… un pareil sacrifice!… Jamais!… Scène 9e Les mêmes, Coraline, puis un traiteur Nègre. Coraline Madame, voci un traiteur qui apporte à souper. Me Robin Il se trompe. Popelinet Non! Quand vous m’avez fait demander, j’ai commandé ce repas… j’espérais que vous consentiriez… Me Robin Moi monsieur! Certes, je ne suis pas folle de mon mari, mais ce n’est pas un motif… Popelinet Oh! ne refusez pas… et en retour, cette lettre, ce trésor de lettre, ce gage épistolaire que vous avez la cruauté de me redemander… Me Robin. Vous me le rendriez? Popelinet. Je ne dis pas non. Me Robin Allons, je consens. Popelinet Servez chaud! Me Robin Il le faut bien – Imprudente. Scène 10e Popelinet Tu n’as rien oublié? La dinde truffée. Le Traiteur La dinde y est. Rigobert Eh bien! J’en vois de belles!… Coraline Tout est prêt! Rigobert Et le fumet des truffes qui vient jusqu’à moi!… Je ne réponds pas de mes camarades. Me Robin (à Coraline). Tu souperas avec nous! Popelinet Quoi vous voulez? Me Robin Je l’exige. Popelinet Un tête à tête à trois… Rigobert Que ne m’invite-t-on aussi?… (Bruit de serrure) Coraline On ouvre la porte en bas! Me Robin Il n’y a que mon mari qui ait un passe-partout. Popelinet Le mari… diantre!… Cachez-moi! Me Robin (à part) Cachons tout ça!… Ah! mon Dieu! me voilà compromise par ma faute… situation cruelle… (Coraline et Mme Robin emportent la table au fond.) Popelinet Mais cachez-moi donc. Coraline Non pas là!… Monsieur vous trouverait tout de suite… (Elle le pousse à droite.) Scène 11e Robin, Rigobert et Popelinet, cachés. Robin (avec une lanterne.) Ouf! quelles angoisses!… ces lueurs sur la route! ce vent dans mes oreilles et les arbres comme des fantômes avec leurs grands bras. Ah! J’ai cru que j’avais le diable à mes trousses… Dieu merci! je suis chez moi, bien chez moi, respirons! C’est égal, je suis furieux! ô Isabelle!… comme elle me trompait. Rigobert Isabelle!! Je connais ce nom-là! Robin Ah! Je ne suis pas près de repasser… rue aux Oies! Popelinet Rue aux oies… c’est mon quartier. Robin A peine avions-nous commencé à souper, et un souper tout aux truffes, que j’entends traîner un grand sabre, on frappe avec fracas. C’était un officier du régiment arrivé ce soir… Rigobert Mon capitaine! parbleu! Robin Arrivé ce soir!… Elle a prétendu que c’était son frère! Popelinet Est-ce qu’il n’a pas bientôt fini de causer tout seul. Robin. Que c’était son frère!… mais je n’en suis pas la dupe… au trouble avec lequel elle m’a fait évader j’ai bien compris… après tout c’était peut-être vrai!… de toutes les façons, je devais disparaître… si je ne m’étais pas sauvé quand j’ai entendu son grand sabre traîner dans le couloir… il m’aurait… ça ne pouvait-on pas manquer, un vendredi!! j’en ai la chair de poule… Dieu merci!… grâce à mes jambes que j’ai bonnes, il a perdu mes traces. Rigobert Oh! voilà qui est bon à savoir. Popelinet Heureusement que personne ne se doute que je suis là… (il aperçoit Rigobert) Oh! Rigobert (l’apercevant) Tiens! Popelinet On m’a vu! (il disparaît.) Robin Voyons, tout le monde est couché ici… Je voudrais pourtant bien manger quelque chose… maintenant que je n’ai plus peur, j’ai très faim! mon petit souper avait si bonne mine là-bas!… et cette volaille truffée était si appétissante!… Ce que c’est que l’illusion!! il me semble que son fumet m’a suivi jusqu’ici – oui, mais mon estomac, je sens que je meure de faim. Holà! quelqu’un! Eh! Coraline!… M’entendez-vous? Olympe aussi! Scène 12e Robin, Coraline, Me Robin. Coraline Mais nous dormons, bonté divine C’est vous, monsieur? Me Robin Vous… vous ici! Robin Ça sent la truffe! Coraline et Me Robin Ça sent la truffe! Tous Ce fumet-là peut [me/nous] trahir. Sachons agir en vrai Tartuffe. Si l’on m’accuse, il faut mentir. Robin Ça sent la truffe! Coraline On sent la truffe! Me Robin Je devine… ma fête approche. Coraline. En mari galant empressé Vous avez quelque dinde en poche; Me Robin A moi, vous auriez donc pensé Robin Pas du tout! Des pieds à la tête On peut me fouiller à l’instant Je n’ai pas sur moi d’autre bête. Ensemble Il n’est pas d’autre bête. Mais ce fumet, vraiment Peut trahir de la fête Le secret à l’instant. Me Robin. C’est positif, mais cependant. Reprise Ça sent la truffe Etc. Me Robin Que je vous flaire La chose est claire Vous arrivez d’un souper fin. Robin. Non! Je t’assure A preuve sûre C’est que j’arrive mort de faim. Sers moi du pain et du fromage Vous allez voir quel appétit Entendez-vous ce que j’ai dit. Me Robin Mais nous vous pensions en voyage. Nous n’avons rien! Robin Comment!… vous n’avez rien! Ça sent la truffe ici… Me Robin Vous plaisantez… Robin Ça sent la truffe ici… Me Robin Vous radotez! Assez flairé j’imagine Votre estomac a beau gémir Allez dormir Ensemble En rêvant cuisine [Vous croirez / Je croirai] manger [Venez / Allons][qui dort dîne / nous consoler!] (Ils vont pour sortir – On entend du bruit.) Robin Qu’est-ce que cela? Coraline Ah! mon Dieu! Popelinet Qu’est-ce qui arrive… Que je voudrais donc m’en aller! Me Robin Je tremble. Robin Il y a donc quelqu’un là… Me Robin Mais… Tous. Un soldat! Scène 13e Les mêmes, Rigobert. Coraline Maladroit! Rigobert C’est exprès! Tu vas voir! Je les tiens tous les deux. Robin Ah! ça, militaire, comment vous trouvez-vous làdedans? Rigobert Pas trop bien!… Robin N’équivoquons pas! Est-ce mademoiselle qui vous a introduit? Rigobert Mademoiselle? Ah! tiens, je n’avais pas remarqué… je vous salue, mesdemoiselles… ce sont vos filles? le lys et la rose, deux fleurs charmantes… Robin Répondez… qui vous a ouvert la porte? Rigobert Est-ce que j’entre par les portes? Robin Par la fenêtre alors? une escalade! Rigobert Moi par les fenêtres!… pour casser les vitres! pas davantage. Robin Hein! Et par où donc, s’il vous plaît, êtes-vous passé… jeune homme. Rigobert A travers la muraille… comme c’est mon habitude. Robin Allons donc! Rigobert Ça m’est plus commode. Coraline C’est qu’il ne rit pas! Rigobert Vous regardez mon habit. C’est un de mes 36 costumes… je suis un sorcier. Tous Un sorcier! Rigobert Toutes les fois qu’un régiment couche quelque part, je fais ma ronde de nuit d’un bout de la ville à l’autre au travers des cloisons… je me suis trompé de direction, voilà tout… n’est-ce pas mesdemoiselles? Robin Ne m’approchez pas. Popelinet Que je voudrais donc m’en aller? Rigobert Les sorciers vous font peur! Robin Mais certainement… et si vous êtes réellement un sorcier. Coraline Est-il bête? Rigobert Vous en doutez… (Il fait un trait de fifre, les camarades cachés lui répondent sur leurs fifres.) Popelinet Ah! mon Dieu! qu’est-ce que j’ai entendu… Robin Qu’est-ce que c’est que ça? Rigobert Ça c’est un fifre… un fifre enchanté. Robin Enchanté… Quatuor. Rigobert (à part.) Ah! la farce est bonne! Et déjà je voi Que chacun frissonne Tremblant devant moi Pour sortir d’affaire Sans dévoiler rien J’ai trouvé j’espère Le meilleur moyen! Ensemble. Caroline et Me Robin Ah! la farce est bonne Je comprends, ma foi Son aplomb m’étonne Pour moi plus d’effroi Pour sortir d’affaire Sans dévoiler rien Il a pris j’espère Le meilleur moyen Rigobert De peur il frissonne Je vois son effroi Non jamais personne N’eût-un tel émoi! Ici je veux faire Le diable si bien Que lui mon compère N’y comprendra rien Ici que veut faire Ce magicien Comment m’en défaire! Vrai! je n’en sais rien! Robin J’ai peur je frissonne Je tremble d’effroi Non jamais personne N’eut plus peur que moi! Helas comment faire Et par quel moyen Me tirer d’affaire Vrai! je n’en sais rien! Rigobert (à Robin.) Je sais tout, Isabelle à souper vous pria! (à Me Robin.) Ce procureur modèle Cyprien… il est là Reprise de l’ensemble J’ai peur, je frissonne Etc. Rigobert Mon pouvoir incroyable Peut ici vous offrir Un souper que le diable Sur-le-champ va servir Robin Mon Dieu! mon Dieu! serait-ce un vrai sorcier? Me Robin (à part.) Ô ciel! ô ciel! veut-il nous effrayer Reprise de l’ensemble J’ai peur, je frissonne Etc. Rigobert. Acceptez-vous le souper, dites. Robin Un bon souper! c’est bien tentant! Rigobert. C’est l’affaire d’une minute D’un ou deux appels de ma flûte Ne craignez rien, ou faites mieux Soufflez vous même… je le veux Mr Robin ferme les yeux. Rigobert lui fait souffler dans son fifre, fait signe à Mme Robin et à Caroline d’apporter la table. Robin Turlututun m’entendez-vous Turlutu, m’entendez-vous cric! crac! parait Et disparait Vous êtes servi, tout est prêt Mme Robin Nous sommes servis tout est prêt. Robin Ah! le sortilège est complet! Ensemble. Robin Une voix me conseille conseille De fuir ce festin Mais on n’a pas d’oreille d’oreille Alors qu’on meurt de faim! Les autres La frayeur lui D’éviter ce festin Mais on n’a pas Alors qu’on meurt de faim Ensemble. A table! à table! à table! Près [d’une femme / d’un convive] aimable Rien n’est plus agréable Qu’un souper fin Qu’un gai festin! Popelinet Les voilà tous à table Et moi je meurs de faim Rigobert Eh bien! que dites-vous de ce régal Pour un souper du diable, il n’est pas mal. Caroline Mais pour finir la fête Que ce fifre charmant De quelque chansonnette Soit l’accompagnement. Robin (parlé.) Tiens, une chanson de fifre?… ca me va assez. Rigobert Faut-il plus d’un fifre Pour vous divertir Qu’importe le chiffre Faites-vous servir! Et loin d’en rabattre En voulez vous deux, en voulez vous trois En voulez vous quatre Ou cinq ou six, tous à la fois Allons paraissez à ma voix Robin Comment tant de fifres que ça (Traits de fifre, à chaque trait un soldat sort.) Robin Ah! grand Dieux. Qu’est-ce que je vois C’est trop de fifres à la fois. Rigobert Allons, camarades, buvez Tous Buvons Rigobert Et en avant la chanson du fifre. Tous. Oui la chanson du fifre. Scène 12e Les memes. Les fifres. Couplets. Rigobert C’est ce fifre là Ce beau fifre là On peut tout quand on l’a Il est merveilleux Mais les curieux N’y touchent que des yeux 1. Qui gazouille, qui roucoule Mieux que l’oiseau dans les airs? Qui fait attirer la foule Aux endroits les plus déserts? Qui découvre au fond des mers Les secrets les plus cachés? Qui trouble le cœur des femmes Et des mari debauchés Tous Qui, qui, qui Rigobert C’est ce fifre là etc. Tous C’est ce fifre là Etc. 2. Rigobert Qui prévient de nos parades Le bourgeois que ca distrait? Qui prévient les camarades Attardés au cabaret? D’une gamme plus soudaine S’il survient quelques jaloux Qui prévient son capitaine S’oubliant au rendez-vous? Tous Qui, qui, qui qui Rigobert C’est ce fifre là Etc. Tous C’est ce fifre là (Caroline bat aux chmaps sur une assiette. Les fifres sonnent. Mr et Mme Robin défilent d’un air hébété.) Les fifres A table! à table! Robin (retournant le fifre dans ses mains.) C’est merveilleux! ainsi, en soufflant la dedans on obtient tout ce qu’on désire? Rigobert Tout! absolument! Robin Alors, vous croyez que ça pourrait servir à changer le caractère de ma femme? Mme Robin Hein?… Robin Ce serait un véritable bienfait! militaire, l’humeur de ma femme voyez-vous!… Un mélange de salpetre et de soupe au lait… Rigobert Ça doit aigrir! Mme Robin Monsieur!… Robin Et de plus volontaire, acariatre! Mme Robin Vous êtes un sot! Robin Hein? qu’est-ce que je vous disais! Mme Robin Ah! je suis la plus malheureuse des femmes. Robin Et moi le plus ennuyé des maris! Mme Robin Me faire une scène devant tout le monde! Ah! monsieur nous plaiderons! nous nous séparerons! Robin De grand cœur! ah! si j’avais un procureur sous la main. Rigobert (faisant un signe à Caroline) Vous voulez un procureur? Scène 14e Les mêmes, Popelinet (Popelinet paraît, de grandes lunettes sur le nez.) Rigobert. L’animal demandé! Robin C’est merveilleux! quel fifre!… Popelinet (à part) Attends!attends!… Mme Robin (bas.) Quelle imprudence! Popelinet (bas.) Vous allez voir! (nazillant) Eh bien, mon bon Mr Robin?… Robin Il sait mon nom! Popelinet Il s’agit d’une séparation! ça ne va pas être long! Robin Il va arranger mon affaire! Popelinet hein! hein! (il s’appuie sur le dossier d’une chaise.) Dans la cause appelée, je me présente pour Mr Robin! Vous me direz qu’allait faire ce ce soir votre rue aux oies? Robin Hein? Mme Robin Que dit-il? Popelinet Rue aux oies, chez la séduisante Isabelle!… Robin. Ah! ça est-ce qu’il ne va pas se taire? Mme Robin Quoi! Monsieur! Robin C’est faux! Popelinet. Eh bien, oui, messieurs! j’en conviens! j’ajoute qu’il y serait encore si le capitaine ne l’en avait fait fuir avec son grand sabre. Robin Il plaide mon affaire tout de travers! j’aurais pris le fifre du mauvais côté. Popelinet (tirant des papiers de sa poche.) Et maintenant faut-il vous lire cette correspondance… « O Cyprien… (se reprenant) Non! ca n’est pas ça! Mme Robin Ma lettre! Caroline (l’enlevant.) Ja la tiens! Popelinet Ma lettre! rendez-moi ma lettre! Robin Qu’est-ce que c’est? Eh! mais je le reconnais! c’est Mr Popelinet… Comment! chez moi! à une pareille heure. Caroline (bas à Robin.) Ne me perdez pas, Monsieur! il venait pour moi! Mme Robin Elle me sauve! Popelinet Elle nous sauve! Coraline Et maintenant, si Mr voulait consentir à mon mariage? Robin Avec Popelinet. Coraline Non Monsieur! il est trop laid! avec Rigobert. Rigobert Présent! Robin Ah! lui aussi! (à part) pauvre militaire! (à Caroline.) Mais n’auras tu pas peur de lui? Coraline Oh! non! Monsieur! il est bon diable! Robin Allons! allons! (à Mme Robin) Oublions tout cela ma mie, je te promets de ne plus retourner chez Isabelle. Mme Robin Soit! je pardonne! Robin Et moi, Monsieur le militaire, je vous pardonne aussi, car je comprends votre sorcellerie… je me disais aussi… hum! hum! ça sent la truffe! Rigobert (au public.) C’est l’heure de la retraite Nous rentrons tous au quartier Qu’ici grâce nous soit faite Pour ce plat de mon métier Mme Robin Il n’a pas le privilège D’être sorcier blanc ou noir Caroline Et l’unique sortilège Qu’il a cru trouver ce soir. Rigobert C’est ce fifre là Je n’ai que celui-là Quel est son pouvoir? On va le savoir S’il vous a plu ce soir!… Un salon bourgeois. Porte au fond. De chaque côté, une porte avec un œil de bœuf. Fenêtre à droite. Un paravent. Scène 1ère Coraline (Elle arrive en courant et va à la fenêtre.) Non! Je m’étais trompée! (Elle revient d’un air désappointé.) J’avais cru entendre la musique du régiment. Rien… la rue est solitaire!… pas un chat!… il n’y a que des bourgeois qui vont et viennent avec une impatience que je partage… Comme c’est triste une rue sans uniformes!… Enfin, c’est donc aujourd’hui que le Royal Berry doit entrer en ville. Quel beau régiment!… Et puis, c’est avec lui que revient Rigobert! mon petit Rigobert! le plus gentil fifre qui ait jamais fifré dans toutes les fifreris de France et de Navarre! Oh! Je me sens toute joyeuse rien que d’y penser! Chanson Ah! pour moi c’était une fête Qu’il était charmant! Quand il défilait à la tête De son régiment. Son gentil fifre à la parade Ainsi qu’aux combats Conduisait toute la brigade Et marquait le pas! Je crois encor l’entendre. Un amant aussi tendre N’aurait pas dû se rendre En d’autres garnisons Au diable le service! Faut-il que je choisisse Les plus jolis garçons! Après tout, j’aime autant qu’il arrive un peu plus tard. Mes maîtres sont encore là, et je n’aurais pas pu le recevoir, ce cher Rigobert. C’est si gênant les maîtres. Oh! mais il faudra bien qu’on me laisse l’épouser! D’abord madame ne pourra guère me refuser son consentement! Je la tiens!… Voilà quinze jours que Mr Popelinet le procureur en est devenu amoureux pour l’avoir vue à sa fenêtre! Il m’a remis au moins une douzaine de billets doux pour elle!… Oh! je dois le dire, madame les a tous déchirés… après les avoir lus, bien entendu!… Jusqu’à présent elle n’a répondu qu’une fois à cette correspondance, mais cela suffit pour la compromettre. De son côté ce bel amoureux n’a pas encore osé parler à madame, mais il y viendra et je serai encore plus indispensable. (On aperçoit au fond Popelinet.) Scène 2e Popelinet, Coraline. Popelinet Psstt!… Coraline Lui!… Je ne croyais pas si bien dire!… Comment, c’est vous, monsieur? Popelinet Puis-je entrer? Coraline C’est selon. Popelinet C’est juste, l’octroi. Je me risque et je veux enfin parler à ta belle maîtresse. Coraline Et vous croyez que je vous laisserai faire!… Popelinet Je le crois. Coraline Et vous croyez que je me tairai… Popelinet Tiens!… Voilà deux écus! Coraline Oh! les hommes! C’est il pervers. Popelinet Où est la chambre de ta maîtresse? Coraline Monsieur, vous m’avez donné six francs pour me taire, je n’ai rien à dire. Popelinet Eh bien tiens!… voilà encore six francs pour parler. Eh bien? Coraline C’est là!… Popelinet Merci!… J’y vole! Ô amour! Coraline Seulement, monsieur est avec madame. Popelinet Aïe!… Et tu ne me dis pas cela tout de suite. Coraline Partez! Qu’est-ce qu’on dirait si l’on me trouvait avec un procureur?… Popelinet Chut!… Veux-tu bien ne jamais prononcer ce motlà! Ta maîtresse doit toujours ignorer que l’auteur de ces petits-doux est un homme de loi. Cela jette du froid sur le sentiment et suffit à dépoétiser un homme!… J’ai signé mes lettres à ta maîtresse de mon prénom – Cyprien… le petit Cyprien… Et je lui ai écrit des vers où je la compare à Cypris! Cypris! Cyprien!! je ne suis, je ne dois être pour elle que le petit Cyprien… tu comprends… Au lieu de cela, le bel effet que produirait au bas d’un billet doux Popelinet, procureur!… avec paraphe! fi! cela aurait l’air d’un exploit!… Tandis que Cyprien… Coraline J’entends la voix de monsieur – partez vite… Popelinet Je disparais. Robin (au dedans) Non madame. Me Robin (id) Si monsieur!!… Scène 3e Coraline, Mr et Me Robin. M. Robin Oh! les femmes! les femmes! Mme Robin Oh! les hommes! les hommes! (Ils s’asseoient.) Coraline Monsieur a t-il besoin de moi? Robin Non! Sortez! Mme Robin Restez!… Allez chercher ma mante! mon éventail! Coraline On s’en va! tant mieux! Voilà, madame… avezvous besoin d’autre chose? Me Robin Non! Sortez! Robin Restez… Donnez-moi ma canne et mon chapeau. Me Robin Ainsi, c’est bien décidé – vous sortez. Robin Je vous l’ai dit, madame, mon ami d’enfance, Alcibiade de la Trombonnière est à la mort… il m’attend à sa campagne. Me Robin. A d’autres. Robin Coraline était là quand son domestique est venu (il donne de l’argent à Coraline – bas.) Dis comme moi! Coraline. Ah! pour ça! c’est vrai, madame! M. de la Trombonnière réclame monsieur. Me Robin. Allons donc! il se portait à merveille il y a 8 jours… je sais à quoi m’en tenir… Trio. Mme Robin Couplets. 1. Prend-on son habit de dimanche Pour aller soigner un voisin? Met-on une cravatte blanche Quand on n’est pas le médecin? C’est pour quelque intrigue amoureuse. Ah! que je suis donc malheureuse! 2. C’est donc pour un ami d’enfance Que vous vous êtes mis en frais. Vous sentez le musc et l’essence Vous vous êtes rasé de frais. C’est pour quelque intrigue amoureuse Grand Dieu! que je suis malheureuse. Ensemble. M et Mme Robin Ah! l’agréable ménage L’inventeur du mariage Fut quelque sot personnage Qui n’avait plus sa raison Vraiment la chose est bien claire C’est un enfer sur la terre Ah! si c’était à refaire Comme je répondrais non! Coraline Ah! le joli mariage Mon maître dans son ménage Joue un bien sot personnage C’est à perdre la raison Vraiment, la chose est bien claire C’est un enfer sur la terre Et si c’était à refaire Je crois qu’il répondrait non! Robin Mais vous êtes charmante. Me Robin Vous êtes bien bon, Dieu merci. Robin Quoi? Vous prenez votre mante. Mais vous sortez donc aussi? Me Robin A l’instant, oui, je m’absente Je dois faire comme vous. Une visite importante Adieu donc, mon cher époux Je dois sortir comme vous. Robin Partez, si vous le trouvez bon. Me Robin Merci de la permission. Coraline Quel couple aimable et sans façon. Tous Quel enfer que cette maison. Reprise de l’Ensemble. Ah! l’agréable ménage! Etc. Scène 4eme Coraline, Mme Robin. Coraline En voilà un de parti!… A madame à présent. Mme Robin Eh bien! Il part et il veut me faire croire qu’il va à la campagne! un vendredi et un treize! lui, l’homme le plus superstiticieux de la terre! plus souvent, et il ne t’a pas dit de l’attendre, de lui laisser la lumière, lui qui a peur de tout. Coraline Le fait est que ce n’est pas dans ses habitudes! D’ailleurs… si j’osais parler! Me Robin Tu sais quelque chose?… Coraline Tout à l’heure, monsieur m’a glissé deux écus pour me faire dire que j’avais vu le domestique de son pauvre ami, Mr de la Trombonnière. Me Robin J’en étais sûre! oh! je suis furieuse… je me vengerais, je ne suis pas embarrance pour cela… Je m’en vais de ce pas trouver quelqu’un qui me donnera un bon conseil. Coraline. Vous avez raison! (à part) Quel bonheur! Elle s’en va aussi! Me Robin. Si toutefois mon mari rentrait, tu lui diras que je veux plaider en séparation et que j’ai été consulter un procureur. Coraline Un procureur?… Et lequel?… Me Robin Il n’y en a qu’un dans la ville!… C’est maître Popelinet. Coraline Lui!… Mais madame! Me Robin Pas d’observations!… Ah! Mr Robin… Coraline. Si vous saviez… Me Robin Adieu. (Elle sort.) Scène 5e Coraline Eh! bien, le hasard est étrange!… Elle ne se doute pas qu’en allant chez le procureur, c’est chez un amoureux, chez le petit Cyprien qu’elle va! Quel quiproquo! (On entend une marche militaire.) Qu’entends-je? (Elle écoute.) Eh! mais oui… c’est bien cela!… C’est le régiment de Rigobert, le Royal Berri qui entre en ville! Rigobert se dirige de ce côté! les autres fifres le suivent. Eh bien! Est-ce qu’il va les amener? mon Dieu! Qu’est-ce que je vais faire de tout ce monde-là? Scène 6eme Coraline, Rigobert et dix fifres. Les fifres (se précipitant dans la salle.) Nous voilà! (ter) Nous voilà! (ter) Coraline D’où venez-vous, mon prétendu? Parle, dis-moi, d’où reviens-tu? Rigobert D’où je reviens? Coraline Oui, d’où tu viens? Rigobert 1. Nous revenons de Lille en Flandre Où nous fêtions Mars et Vénus Mars pour sa bière bonne à prendre Vénus pour compléter Bacchus! Ah! De mon fifre, de ma rapière L’effet brillant ne fut pas long! Là-bas, les buveuses de bière Vous disent qu’on soit noir ou blond. Turlututu… rrrlututu!… rrrlurutaine! Demandez à mon capitaine Turlututu!… rrrlututu!… rrrlututu!… Pour moi tous les cœurs ont battu! Chœur Turlututu, rlututu taines! Toujours de nouvelles fredaines Turlututu! rlutututu! Ah! quel succès nous avons eu! 2. Mais j’ai fait bonne résistance N’aimant que vous, ô ma beauté! Je suis un clou pour la constance Un chien pour la fidélité… Des preuves vous agréeraient-elles? J’en ai sur moi suffisamment… J’ai vos cheveux et vos bretelles… Est-ce là de l’attachement? Turlututu! rrrlututu! rrrlutututaine! Demandez à mon capitaine Turlututu! rrrlututu! rrrlututu!… Mon cœur pour vous seule a battu!! (Rigobert embrasse Coraline.) Reprise de l’ensemble. Tirlututu! Etc. etc. Coraline Modérez-vous… nous avons du temps à nous… madame est en visite. Rigobert Une femme qui cause… ça durera bien une petite heure. Les fifres Oh! oui! Coraline. Chez son procureur! La Rose. Un procureur! Ça en durera deux! Coraline Et elle lui dit du mal de son mari. La Tulipe Ça en durera trois! La Valeur Et c’est encore trop peu pour nous, ma toute belle! Rigobert Enfin! Voyons profitons de temps et puisque personne ne peut nous déranger… Qu’as-tu à nous offrir? Coraline Oh! mon Dieu rien!… La Rose. Pas de provisions? La Tulipe (ouvrant le buffet.) Le buffet est vide! La Valeur Voilà une maison mal tenue. L’Espérance. Et les clefs de la cave. Coraline C’est madame qui les a. Tous Oh! c’est indigne. La Tulipe Alors, puisqu’il n’y a rien à grignotter (Il embrasse la main de Coraline.) La Rose Puisqu’il n’y a rien à se mettre sous la dent… (Il embrasse l’autre main.) Tous. A la guerre comme à la guerre. Rigobert Eh! Eh! camarades! Pas de ça! La Rose On ne la mangera pas, la belle! Rigobert. Je l’espère bien. 1er fifre (La Rose.) Voyons! Donnez-nous un peu de nouvelles? La Tulipe. Est-ce que le vieil échevin a toujours cette petite servante blonde? Coraline Toujours. La Tulipe Tant mieux! On y retournera! La Rose Et madame la présidente a-t-elle conservé sa camériste? une grande brune? Coraline Sans doute. La Rose O merveille! Ah! comme elle faisait bien les crêpes. La Valeur Marinette la bouquetière est-elle encore au coin de la grande place? Coraline Non! Elle est partie pour Paris! La Valeur C’est dommage! L’Epsérance Louison est-elle restée au service du receveur des Jabelles? Coraline Non! Elle l’a épousé. L’Espérance Tant pis! La Rose Pour le receveur? Coraline Je ne sais pas. Rigobert Ah! ça! voyons, camarades, si vous causez toujours… La Tulipe Bah! Tu as bien le temps! La Valeur Et puis, ce que tu veux dire à Coraline, nous le lui dirons bien nous-mêmes. Elle est charmante! L’Espérance. Elle a le plus joli sourire. Jolicœur Le pied le plus mignon. Fanfan Les yeux les plus agaçants. 7e fifre La taille la plus fine. La Grenade. Le bras le plus rond… Elle est adorable! Tous Adorable! Rigobert. Mais je le sais bien. Un instant, un instant! Mais c’est à moi seul que revient… (On frappe.) Coraline. Ah! mon Dieu… écoutez… Me Robin (au dehors) Allons donc!… Coraline… Dormez-vous? Coraline C’est madame… si l’on me trouvait avec tout un régiment caché ici, c’est pour le coup qu’on me donnerait mon congé… là… là… entrez vite. Rigobert Oh! les bourgeois… ça vous dérange toujours. (Ils entrent à droite.) Scène 7e Me Robin, Coraline. Me Robin. Vous avez mis bien du temps à venir. Coraline Je m’étais endormie… Je croyais rêver que madame frappait et que je courais lui ouvrir! Me Robin Maître Popelinet était sorti. Coraline Ah! tant mieux. Me Robin Pourquoi tant mieux… Coraline Pour rien, madame… Me Robin Mais j’ai laissé à son clerc mon nom et mon adresse, en lui recommandant de lui dire que je l’attendais et que mon mari était absent. Coraline (à part) Voilà un message qui produira de l’effet. Mme Robin Sans doute il ne tardera pas. Coraline. C’est probable. (à part) Pourvu que Rigobert et ses camarades se tiennent tranquilles… de petits diables comme eux… comment vais-je pouvoir les faire évader!… (haut) Madame est fatiguée… elle devrait rentrer dans sa chambre et se reposer… Me Robin. C’est inutile… (On frappe.) On a frappé. Coraline Ah! mon Dieu! madame se trompe. Me Robin Je vous dis qu’on frappe. Coraline. En effet… (revenant) Madame! madame… c’est Mr Popelinet. Me Robin Lui! Qu’il entre vite! Coraline Entrez monsieur. (à part) Ma foi! Ils se débrouilleront comme ils pourront! (Elle sort.) Scène 8e Me Robin, Popelinet. Me Robin Mais monsieur je ne comprends rien à vos procédés. Comment, vous me parlez d’amour. Popelinet Votre lettre ne m’y autorise-elle pas? Me Robin Quelle lettre? Popelinet Eh! bien, mais, votre réponse à mes lettres, ce cri du cœur de six pages, effleuve d’une âme rêveuse et incomprise, victime d’un idiot de mari que je ne qualifierai pas davantage. Ah! quelles émotions! quand je l’ai trouvée comme je vous le demandais dans le creux… Me Robin Quel creux? Popelinet Du quatrième seule… Me Robin Lequel seule? Popelinet Où mon prénom était gravé sur l’écorce à côté du votre Cyprien – Olympe et Cyprien – avec un cœur au-dessous, traversé d’une flèche. Me Robin Quoi! Cyprien! Le petit Cyprien qui m’écrivait c’est vous! Popelinet Sans doute! Je suis le petit Cyprien. Me Robin (à part). Ah! Je me le figurais tout autre. Popelinet Ne le saviez-vous pas quand vous êtes venu chez moi tout-à-l’heure… quand vous m’avez fait demander? J’ai cru que Coraline vous avait dit qui j’étais. Me Robin Du tout… c’est au procureur que je m’adressais… Popelinet Ô désillusion… Me Robin. Mais, n’importe monsieur, je suis bien aise de vous voir… cette lettre imprudente que je vous ai écrite dans un moment d’égarement, de dépit contre mon mari, vous l’avez, n’est-ce pas? Popelinet Si je l’ai! Elle ne me quitte jamais! Me Robin Vous allez me la rendre!… Popelinet Moi… madame… un pareil sacrifice!… Jamais!… Scène 9e Les mêmes, Coraline, puis un traiteur Nègre. Coraline Madame, voci un traiteur qui apporte à souper. Me Robin Il se trompe. Popelinet Non! Quand vous m’avez fait demander, j’ai commandé ce repas… j’espérais que vous consentiriez… Me Robin Moi monsieur! Certes, je ne suis pas folle de mon mari, mais ce n’est pas un motif… Popelinet Oh! ne refusez pas… et en retour, cette lettre, ce trésor de lettre, ce gage épistolaire que vous avez la cruauté de me redemander… Me Robin. Vous me le rendriez? Popelinet. Je ne dis pas non. Me Robin Allons, je consens. Popelinet Servez chaud! Me Robin Il le faut bien – Imprudente. Scène 10e Popelinet Tu n’as rien oublié? La dinde truffée. Le Traiteur La dinde y est. Rigobert Eh bien! J’en vois de belles!… Coraline Tout est prêt! Rigobert Et le fumet des truffes qui vient jusqu’à moi!… Je ne réponds pas de mes camarades. Me Robin (à Coraline). Tu souperas avec nous! Popelinet Quoi vous voulez? Me Robin Je l’exige. Popelinet Un tête à tête à trois… Rigobert Que ne m’invite-t-on aussi?… (Bruit de serrure) Coraline On ouvre la porte en bas! Me Robin Il n’y a que mon mari qui ait un passe-partout. Popelinet Le mari… diantre!… Cachez-moi! Me Robin (à part) Cachons tout ça!… Ah! mon Dieu! me voilà compromise par ma faute… situation cruelle… (Coraline et Mme Robin emportent la table au fond.) Popelinet Mais cachez-moi donc. Coraline Non pas là!… Monsieur vous trouverait tout de suite… (Elle le pousse à droite.) Scène 11e Robin, Rigobert et Popelinet, cachés. Robin (avec une lanterne.) Ouf! quelles angoisses!… ces lueurs sur la route! ce vent dans mes oreilles et les arbres comme des fantômes avec leurs grands bras. Ah! J’ai cru que j’avais le diable à mes trousses… Dieu merci! je suis chez moi, bien chez moi, respirons! C’est égal, je suis furieux! ô Isabelle!… comme elle me trompait. Rigobert Isabelle!! Je connais ce nom-là! Robin Ah! Je ne suis pas près de repasser… rue aux Oies! Popelinet Rue aux oies… c’est mon quartier. Robin A peine avions-nous commencé à souper, et un souper tout aux truffes, que j’entends traîner un grand sabre, on frappe avec fracas. C’était un officier du régiment arrivé ce soir… Rigobert Mon capitaine! parbleu! Robin Arrivé ce soir!… Elle a prétendu que c’était son frère! Popelinet Est-ce qu’il n’a pas bientôt fini de causer tout seul. Robin. Que c’était son frère!… mais je n’en suis pas la dupe… au trouble avec lequel elle m’a fait évader j’ai bien compris… après tout c’était peut-être vrai!… de toutes les façons, je devais disparaître… si je ne m’étais pas sauvé quand j’ai entendu son grand sabre traîner dans le couloir… il m’aurait… ça ne pouvait-on pas manquer, un vendredi!! j’en ai la chair de poule… Dieu merci!… grâce à mes jambes que j’ai bonnes, il a perdu mes traces. Rigobert Oh! voilà qui est bon à savoir. Popelinet Heureusement que personne ne se doute que je suis là… (il aperçoit Rigobert) Oh! Rigobert (l’apercevant) Tiens! Popelinet On m’a vu! (il disparaît.) Robin Voyons, tout le monde est couché ici… Je voudrais pourtant bien manger quelque chose… maintenant que je n’ai plus peur, j’ai très faim! mon petit souper avait si bonne mine là-bas!… et cette volaille truffée était si appétissante!… Ce que c’est que l’illusion!! il me semble que son fumet m’a suivi jusqu’ici – oui, mais mon estomac, je sens que je meure de faim. Holà! quelqu’un! Eh! Coraline!… M’entendez-vous? Olympe aussi! Scène 12e Robin, Coraline, Me Robin. Coraline Mais nous dormons, bonté divine C’est vous, monsieur? Me Robin Vous… vous ici! Robin Ça sent la truffe! Coraline et Me Robin Ça sent la truffe! Tous Ce fumet-là peut [me/nous] trahir. Sachons agir en vrai Tartuffe. Si l’on m’accuse, il faut mentir. Robin Ça sent la truffe! Coraline On sent la truffe! Me Robin Je devine… ma fête approche. Coraline. En mari galant empressé Vous avez quelque dinde en poche; Me Robin A moi, vous auriez donc pensé Robin Pas du tout! Des pieds à la tête On peut me fouiller à l’instant Je n’ai pas sur moi d’autre bête. Ensemble Il n’est pas d’autre bête. Mais ce fumet, vraiment Peut trahir de la fête Le secret à l’instant. Me Robin. C’est positif, mais cependant. Reprise Ça sent la truffe Etc. Me Robin Que je vous flaire La chose est claire Vous arrivez d’un souper fin. Robin. Non! Je t’assure A preuve sûre C’est que j’arrive mort de faim. Sers moi du pain et du fromage Vous allez voir quel appétit Entendez-vous ce que j’ai dit. Me Robin Mais nous vous pensions en voyage. Nous n’avons rien! Robin Comment!… vous n’avez rien! Ça sent la truffe ici… Me Robin Vous plaisantez… Robin Ça sent la truffe ici… Me Robin Vous radotez! Assez flairé j’imagine Votre estomac a beau gémir Allez dormir Ensemble En rêvant cuisine [Vous croirez / Je croirai] manger [Venez / Allons][qui dort dîne / nous consoler!] (Ils vont pour sortir – On entend du bruit.) Robin Qu’est-ce que cela? Coraline Ah! mon Dieu! Popelinet Qu’est-ce qui arrive… Que je voudrais donc m’en aller! Me Robin Je tremble. Robin Il y a donc quelqu’un là… Me Robin Mais… Tous. Un soldat! Scène 13e Les mêmes, Rigobert. Coraline Maladroit! Rigobert C’est exprès! Tu vas voir! Je les tiens tous les deux. Robin Ah! ça, militaire, comment vous trouvez-vous làdedans? Rigobert Pas trop bien!… Robin N’équivoquons pas! Est-ce mademoiselle qui vous a introduit? Rigobert Mademoiselle? Ah! tiens, je n’avais pas remarqué… je vous salue, mesdemoiselles… ce sont vos filles? le lys et la rose, deux fleurs charmantes… Robin Répondez… qui vous a ouvert la porte? Rigobert Est-ce que j’entre par les portes? Robin Par la fenêtre alors? une escalade! Rigobert Moi par les fenêtres!… pour casser les vitres! pas davantage. Robin Hein! Et par où donc, s’il vous plaît, êtes-vous passé… jeune homme. Rigobert A travers la muraille… comme c’est mon habitude. Robin Allons donc! Rigobert Ça m’est plus commode. Coraline C’est qu’il ne rit pas! Rigobert Vous regardez mon habit. C’est un de mes 36 costumes… je suis un sorcier. Tous Un sorcier! Rigobert Toutes les fois qu’un régiment couche quelque part, je fais ma ronde de nuit d’un bout de la ville à l’autre au travers des cloisons… je me suis trompé de direction, voilà tout… n’est-ce pas mesdemoiselles? Robin Ne m’approchez pas. Popelinet Que je voudrais donc m’en aller? Rigobert Les sorciers vous font peur! Robin Mais certainement… et si vous êtes réellement un sorcier. Coraline Est-il bête? Rigobert Vous en doutez… (Il fait un trait de fifre, les camarades cachés lui répondent sur leurs fifres.) Popelinet Ah! mon Dieu! qu’est-ce que j’ai entendu… Robin Qu’est-ce que c’est que ça? Rigobert Ça c’est un fifre… un fifre enchanté. Robin Enchanté… Quatuor. Rigobert (à part.) Ah! la farce est bonne! Et déjà je voi Que chacun frissonne Tremblant devant moi Pour sortir d’affaire Sans dévoiler rien J’ai trouvé j’espère Le meilleur moyen! Ensemble. Caroline et Me Robin Ah! la farce est bonne Je comprends, ma foi Son aplomb m’étonne Pour moi plus d’effroi Pour sortir d’affaire Sans dévoiler rien Il a pris j’espère Le meilleur moyen Rigobert De peur il frissonne Je vois son effroi Non jamais personne N’eût-un tel émoi! Ici je veux faire Le diable si bien Que lui mon compère N’y comprendra rien Ici que veut faire Ce magicien Comment m’en défaire! Vrai! je n’en sais rien! Robin J’ai peur je frissonne Je tremble d’effroi Non jamais personne N’eut plus peur que moi! Helas comment faire Et par quel moyen Me tirer d’affaire Vrai! je n’en sais rien! Rigobert (à Robin.) Je sais tout, Isabelle à souper vous pria! (à Me Robin.) Ce procureur modèle Cyprien… il est là Reprise de l’ensemble J’ai peur, je frissonne Etc. Rigobert Mon pouvoir incroyable Peut ici vous offrir Un souper que le diable Sur-le-champ va servir Robin Mon Dieu! mon Dieu! serait-ce un vrai sorcier? Me Robin (à part.) Ô ciel! ô ciel! veut-il nous effrayer Reprise de l’ensemble J’ai peur, je frissonne Etc. Rigobert. Acceptez-vous le souper, dites. Robin Un bon souper! c’est bien tentant! Rigobert. C’est l’affaire d’une minute D’un ou deux appels de ma flûte Ne craignez rien, ou faites mieux Soufflez vous même… je le veux Mr Robin ferme les yeux. Rigobert lui fait souffler dans son fifre, fait signe à Mme Robin et à Caroline d’apporter la table. Robin Turlututun m’entendez-vous Turlutu, m’entendez-vous cric! crac! parait Et disparait Vous êtes servi, tout est prêt Mme Robin Nous sommes servis tout est prêt. Robin Ah! le sortilège est complet! Ensemble. Robin Une voix me conseille conseille De fuir ce festin Mais on n’a pas d’oreille d’oreille Alors qu’on meurt de faim! Les autres La frayeur lui D’éviter ce festin Mais on n’a pas Alors qu’on meurt de faim Ensemble. A table! à table! à table! Près [d’une femme / d’un convive] aimable Rien n’est plus agréable Qu’un souper fin Qu’un gai festin! Popelinet Les voilà tous à table Et moi je meurs de faim Rigobert Eh bien! que dites-vous de ce régal Pour un souper du diable, il n’est pas mal. Caroline Mais pour finir la fête Que ce fifre charmant De quelque chansonnette Soit l’accompagnement. Robin (parlé.) Tiens, une chanson de fifre?… ca me va assez. Rigobert Faut-il plus d’un fifre Pour vous divertir Qu’importe le chiffre Faites-vous servir! Et loin d’en rabattre En voulez vous deux, en voulez vous trois En voulez vous quatre Ou cinq ou six, tous à la fois Allons paraissez à ma voix Robin Comment tant de fifres que ça (Traits de fifre, à chaque trait un soldat sort.) Robin Ah! grand Dieux. Qu’est-ce que je vois C’est trop de fifres à la fois. Rigobert Allons, camarades, buvez Tous Buvons Rigobert Et en avant la chanson du fifre. Tous. Oui la chanson du fifre. Scène 12e Les memes. Les fifres. Couplets. Rigobert C’est ce fifre là Ce beau fifre là On peut tout quand on l’a Il est merveilleux Mais les curieux N’y touchent que des yeux 1. Qui gazouille, qui roucoule Mieux que l’oiseau dans les airs? Qui fait attirer la foule Aux endroits les plus déserts? Qui découvre au fond des mers Les secrets les plus cachés? Qui trouble le cœur des femmes Et des mari debauchés Tous Qui, qui, qui Rigobert C’est ce fifre là etc. Tous C’est ce fifre là Etc. 2. Rigobert Qui prévient de nos parades Le bourgeois que ca distrait? Qui prévient les camarades Attardés au cabaret? D’une gamme plus soudaine S’il survient quelques jaloux Qui prévient son capitaine S’oubliant au rendez-vous? Tous Qui, qui, qui qui Rigobert C’est ce fifre là Etc. Tous C’est ce fifre là (Caroline bat aux chmaps sur une assiette. Les fifres sonnent. Mr et Mme Robin défilent d’un air hébété.) Les fifres A table! à table! Robin (retournant le fifre dans ses mains.) C’est merveilleux! ainsi, en soufflant la dedans on obtient tout ce qu’on désire? Rigobert Tout! absolument! Robin Alors, vous croyez que ça pourrait servir à changer le caractère de ma femme? Mme Robin Hein?… Robin Ce serait un véritable bienfait! militaire, l’humeur de ma femme voyez-vous!… Un mélange de salpetre et de soupe au lait… Rigobert Ça doit aigrir! Mme Robin Monsieur!… Robin Et de plus volontaire, acariatre! Mme Robin Vous êtes un sot! Robin Hein? qu’est-ce que je vous disais! Mme Robin Ah! je suis la plus malheureuse des femmes. Robin Et moi le plus ennuyé des maris! Mme Robin Me faire une scène devant tout le monde! Ah! monsieur nous plaiderons! nous nous séparerons! Robin De grand cœur! ah! si j’avais un procureur sous la main. Rigobert (faisant un signe à Caroline) Vous voulez un procureur? Scène 14e Les mêmes, Popelinet (Popelinet paraît, de grandes lunettes sur le nez.) Rigobert. L’animal demandé! Robin C’est merveilleux! quel fifre!… Popelinet (à part) Attends!attends!… Mme Robin (bas.) Quelle imprudence! Popelinet (bas.) Vous allez voir! (nazillant) Eh bien, mon bon Mr Robin?… Robin Il sait mon nom! Popelinet Il s’agit d’une séparation! ça ne va pas être long! Robin Il va arranger mon affaire! Popelinet hein! hein! (il s’appuie sur le dossier d’une chaise.) Dans la cause appelée, je me présente pour Mr Robin! Vous me direz qu’allait faire ce ce soir votre rue aux oies? Robin Hein? Mme Robin Que dit-il? Popelinet Rue aux oies, chez la séduisante Isabelle!… Robin. Ah! ça est-ce qu’il ne va pas se taire? Mme Robin Quoi! Monsieur! Robin C’est faux! Popelinet. Eh bien, oui, messieurs! j’en conviens! j’ajoute qu’il y serait encore si le capitaine ne l’en avait fait fuir avec son grand sabre. Robin Il plaide mon affaire tout de travers! j’aurais pris le fifre du mauvais côté. Popelinet (tirant des papiers de sa poche.) Et maintenant faut-il vous lire cette correspondance… « O Cyprien… (se reprenant) Non! ca n’est pas ça! Mme Robin Ma lettre! Caroline (l’enlevant.) Ja la tiens! Popelinet Ma lettre! rendez-moi ma lettre! Robin Qu’est-ce que c’est? Eh! mais je le reconnais! c’est Mr Popelinet… Comment! chez moi! à une pareille heure. Caroline (bas à Robin.) Ne me perdez pas, Monsieur! il venait pour moi! Mme Robin Elle me sauve! Popelinet Elle nous sauve! Coraline Et maintenant, si Mr voulait consentir à mon mariage? Robin Avec Popelinet. Coraline Non Monsieur! il est trop laid! avec Rigobert. Rigobert Présent! Robin Ah! lui aussi! (à part) pauvre militaire! (à Caroline.) Mais n’auras tu pas peur de lui? Coraline Oh! non! Monsieur! il est bon diable! Robin Allons! allons! (à Mme Robin) Oublions tout cela ma mie, je te promets de ne plus retourner chez Isabelle. Mme Robin Soit! je pardonne! Robin Et moi, Monsieur le militaire, je vous pardonne aussi, car je comprends votre sorcellerie… je me disais aussi… hum! hum! ça sent la truffe! Rigobert (au public.) C’est l’heure de la retraite Nous rentrons tous au quartier Qu’ici grâce nous soit faite Pour ce plat de mon métier Mme Robin Il n’a pas le privilège D’être sorcier blanc ou noir Caroline Et l’unique sortilège Qu’il a cru trouver ce soir. Rigobert C’est ce fifre là Je n’ai que celui-là Quel est son pouvoir? On va le savoir S’il vous a plu ce soir!… Offenbach,Jacques/Le fifre enchanté
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【Tags H Rin mayuko tV】 Original Music title ハカマイリ English music title VISITING A GRAVE Romaji music title HAKAMAIRI Music Lyrics written, Voice edition by mayuko Music arranged by mayuko Singer(s) 鏡音リン (Kagamine Rin) The song is coupled with Len s リイマカハ(EVARG A GNITISIV) and mixed together by the author as 送墓唄(Song of Sending to A Grave). Click here for the original Japanese Lyrics English Lyrics (translated by blacksaingrain): Shall we go around to lit the light of ghostfire to ears of silver grasses that took their last breathes? Dead bodies, dead bodies got dewy at night Here and there There are even no figures that bury them Let us go, taking uproar and tumult Though the mortuary at midwinter cannot even prevent the rain If you re on the way to go, I will take you there The hand is beckoning and the arms are folded Shall we hold it and and tie them by the bones of the neck of five inches? Stupid dulls who don t know what they need in return With thou, with you and with you bastard "I LL VISIT A GRAVE" There are sotoba blown by a gusty wind at tumulus They got broken and what they pierce are eyes of the dead bodies The eyes have been fallen and the hollows are left on the dead bodies, the dead bodies Where is it? Here is it Figures that seek and wander are here and there Let us go, taking uproar and tumultu) Though there is even no monk at the mortuary at midwinter If you re on your way back, please go alone by yourself By the time the sun is about to set at the time for disasters Beckoning and beckoning “Come over here” With thou, with you and with you bastard who went missing without destination (atedo mo yukue mo shirezu no anata to omae to kisama to) "I LL VISIT A GRAVE" My dear, your family s graveyard is Near a swampy place where frogs often croak Frogs croak with cracked sounds [Crying with a cracked voice,“want to go back, want to go back”] Down the lane, down the lane, down the lane, down the lane[Croak, croak, croak, croak] Shall we go back? A candy drop, an orb of a heart and this begging orb Shall I put them in a row and eat them up from the edge? Though they look different, far and wide, one and all Come here, come here, come this way The hand is beckoning and the arms are folded Shall we hold it and and tie them by the bones of the neck of five inches? I ll go with a stake in one hand I ll make thou, you and you bastard "VISIT A GRAVE" "GO TO THE OTHER WORLD" "VISIT A GRAVE" "JOINING US" "VISIT A GRAVE" What pulls at the sleeve by the time frogs are none is... [What pulls at the sleeve by the time without going back is...] Now, let us go to the spine-chilling door of the wailing and grieving of restless ghosts Romaji lyrics (transliterated by blacksaingrain): iki no todaeta kareobana ni tomoshite megurou ka yuureibi yotsuyu ni nureta mukuro, mukuro achira kochira uzumu tame no kage wa mie mo senu gouzensouzen hikitsure mairou mafuyu no tamaya wa ame mo shinogenu ga yuki no michi nara otsureshiyou temaneki komanuku otete wo nigiri keikotsugosun de tsunagou ka? mikaeri mo shiranu guzudomo anata to omae to kisama to "HAKAMAIRI" kaze fukisabu tsuka ni sotoba heshi ore sasaru wa kabane no manako ochite kubonda mukuro mukuro dochira kochira sagashi samayou kage wa sokokashikoni gouzensouzen hikitsure mairou mafuyu no tamaya nya bouzu mo oranu ga kaeru michi nara ohitori de irihi no koroai oumagatoki ni temaneki temaneki "oide ya" atedo mo yukue mo shirezu no anata to omae to kisama to "HAKAMAIRI" omae-sama no gokakei no hakaba wa kaeru no yoku naku numachi ni chikaku kaeru kaeru naku shagareta koe de gero gero gero gero modorou ka? amedama kodama ni tougai kotsudama narabete hashi kara kuratte miseyou ka sugata wa tagaedo amaneku amanaku oide ya oide ya kochira e temaneki komanuku otete wo nigiri keikotsugosun de tsunagou ka? kuize wo katate ni mairou anata to omae to kisama wo "HAKAMAIRI" "ANOYOYUKI" "HAKAMAIRI" "NAKAMAIRI" "HAKAMAIRI" kaeru no naku koro sode wo hiku no wa saa kikokushuushuu no tobira e mairou
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Ⅰ 01.Lumberjack Thutmose Villagers gather 5% more Wood from Trees 村人の木収集+5% 02.Survivalist Agathon Villagers cost 8% less and have 20% more health 村人のコスト-8% HP+20% Ⅱ 01.Seafarer Horus (Rare) All ships train 12% faster and have 12% more health 02.Seafarer Horus All ships train 6% faster and have 6% more health 03.Seed-Master Agape Farms cost 20% less 農場のコスト-20% 04.General Heron (Uncommon) Cavalry units see 30% farther 騎兵ユニットの視界+30%
https://w.atwiki.jp/hereitis/pages/19.html
まとめる前の一時領域 エクセル 特定のセルの数値だけを加算 http //detail.chiebukuro.yahoo.co.jp/qa/question_detail/q1013274665 セルのコピーで変更されたくない箇所に「$」をつける。「A1」を変更されたくない場合は「$A$1」とすればよい。 VLOOKUP関数の使い方 http //allabout.co.jp/gm/gc/297725/ windows7のスタートアップ領域の場所(深い。。。) C ┗ Users ┗ "Username" ┗ AppData ┗ Roaming ┗ Microsoft ┗ Windows ┗ Start Menu ┗ Programs ┗ Startup Linuxでメモリ解放漏れチェックを行う。 C言語ならmemwatchでも可能だが、C++も対応しているmtraceのほうが有用。 ※ mtraceコマンドは"glibc-utils"に含まれている。 http //rpm.pbone.net/ フリー処理マクロ #define LOCAL_FREE(block)\ {\ if(block) \ {\ free(block);\ block = NULL;\ }\ } メモリリークチェック #define DEBUG_MEMORY_CHECK(){ \ char command[256]; \ fprintf(stderr, "---------------------------------------\n"); \ fprintf(stderr, "FILE=%s[%d]\n", __FILE__, __LINE__); \ sprintf( command, "grep VmSize /proc/%d/status", getpid() ); \ system( command ); \ fprintf(stderr, "---------------------------------------\n"); \ } /* * 前定義識別名 __func__ 使用例 (c)1999 seclan * ver1.00 1999/05/16 最初のバージョン */ #define dbg(...) \ (printf("%s %u @%s ",__FILE__,__LINE__,__func__), \ printf(" "__VA_ARGS__)) int foo_bar(int i) { //static const char __func__[] = "foo_bar"; //(1) if(i != 3){ dbg("i=%d", i); i *= i; } return i; } personal http //gigazine.net/index.php?/news/comments/20100820_manga_javascript2/ http //careerzine.jp/monosashi/search http //item.rakuten.co.jp/watchstraps/10000879/ http //www.rakuten.co.jp/aikamu/ http //www.cfjapon.co.jp/camillefournet/index.html http //nensyu-labo.com/ dev http //www.stackasterisk.jp/tech/engineer/uml02_01.jsp#1 http //www.stackasterisk.jp/tech/engineer/uml03_02.jsp http //www.bohyoh.com/CandCPP/C/Library/index.html http //msdn.microsoft.com/ja-jp/library/14h5k7ff%28VS.80%29.aspx http //simd.jugem.jp/?eid=55 http //codezine.jp/ http //www.geocities.jp/ky_webid/c/043ans.html http //www-cms.phys.s.u-tokyo.ac.jp/~naoki/CIPINTRO/CCGI/function.html#opendir http //www.geocities.co.jp/SiliconValley-Bay/7437/c/selfstruct.html http //wisdom.sakura.ne.jp/programming/cpp/index.html https 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OJT http //www.change-jp.com/hrd/ojt/index.html http //www.city.toyokawa.lg.jp/munic/200905190001.html http //www.uvc.co.th/News3-3.htm http //www.metro.tokyo.jp/INET/OSHIRASE/2008/10/DATA/20ian603.pdf http //www.pref.ehime.jp/h10102/kensyusho/ojt.htm
https://w.atwiki.jp/oper/pages/3349.html
ATTO TERZO Scena Prima (Campo presso le mura di Limisso. Riccardo, con spada alla mano, seguito da soldati d Oronte, ed Oronte che viene con l esercito inglese al soccorso di Riccardo) Recitativo Accompagnato ▼RICCARDO▲ Perfido Isacio! traditor! tiranno! All assalto, alle stragi, alla vendetta! Corran sangue le vie, fiamme e ferro distruggan l empia città! Recitativo ▼ORONTE▲ Dall avanzate guardie della tenzon l avviso venne, e pronto al soccorso ero già. ▼RICCARDO▲ Prence, ottenuta Costanza era già presso a quella porta, improvviso turnulto sorge, e da mille armati siamo assaliti; i pochi miei seguaci muoiono alla difesa di Costanza e di me. Combatto e strage fo degli infami assalitori. Cresce più che spenta è la turba; i tuoi guerrieri chiamo in aiuto, e mostro il regio impronto; i pochi allor presenti vengono a mia difesa; si combatte ma, oh Dio! perdo l idol mio, la mia Costanza rapita è al fine; l infinita turba col numero e col peso, col valore non già, fuor delle mura ne spinge, e il ponte levator s estolle. Recitativo All assalto, alle stragi, alla vendetta, fedeli miei, d un così vile inganno! Perfido Isacio! traditor! tiranno! Recitativo ▼ORONTE▲ Sire, l assalto, alquanto tardi io vado ove son, che i miei fidi guardan nascosto varco in quelle mura onde a te venni. Or or sovra quei merli ventilare il mio candido stendardo vedrassi impeto allora facciano i forti inglesi; sol Pulcheria co suoi fidi si salvi, il resto muora. Aria Per mia vendetta ancor punito si vedrà l inganno dal valor, perà quel traditor, perà quell empio!… Chi manca altrui di fé, non merita mercé, dia quell infame cor oppresso dal rigor a i falsi esempio. Per mia vendetta ancor, etc. (Parte) Recitativo ▼RICCARDO▲ O voi, che meco del Tamigi in riva - patria di libertà, virtù, valore - nati, siete alle imprese di giustizia ed onore seguite il vostro Rè. La prima gloria di nostr armi nel perfido Oriente sia domar questa rea barbara gente; usate prove de Britanni sono debellare i superbi, e concedere altrui pace o perdono. Tosto la bianca Siriana insegna vedrem colà, s assalti il muro allora, acquistatemi un regno, vendicatemi; unite son nostre lodi, il vostro Rè seguite! Aria All orror delle procelle, al rigor d avverse stelle, cuori avvezzi in mare e in terra, guerra, guerra! Mia vendetta è il vostro onor… Del combattere la gloria non è in man della fortuna, solo è figlia la vittoria del comando e del valor. All orror delle procelle, etc. Scena Seconda (Cambiamento di Scena. Atrio) Recitativo ▼COSTANZA▲ Morte, vieni! ma in van ti chiamo, in van ti chiamo, o morte! Sei la fine de mali, e da me lunge ti vuol mia cruda insaziabil sorte. Morte, vieni! etc. ▼PULCHERIA▲ (che entra) A me nel mio rossore del par che a te nel tuo dolor dovrebbe volger un guardo di pietade il Cielo. Ma del padre i furori certo vedran la figlia degli avi augusti imitatrice, in breve calcar l orme d onor, ch egli ha smarrite. Torno sola a Riccardo, e prigioniera vado ostaggio per te; se il fiero Isacio a te sarà crudel, tale a me ancora sarà vedrà la figlia, d alma onorata e forte, gir teco incontro alla medesma sorte. ▼COSTANZA▲ D intrepida virtude illustre esempio, fida Pulcheria! Ma diversa, oh quanto, è nostra condizione! A un Rè cortese tu torni, e in preda io resto d un tiranno. ▼PULCHERIA▲ Ma in lui meno possente creder non posso la pietà paterna d un cieco furioso ingiusto ardore. ▼COSTANZA▲ Propizio arrida il Cielo all armi del mio Rè! Vo allor, ch il mondo la gratitudin mia al tuo bel cor venga altamente espressa. ▼PULCHERIA▲ Premio d opra d onore è l opra istessa. Aria Quell innocente, afflitto core, fedele amor, gentil beltà accendon sempre le più bell alme di dolce ardore e di pietà… Forte all onore, fida all affetto, per te amorosa, l alma pietosa sempre sarà. Quell innocente, afflitto core, etc. (Parte) Recitativo Accompagnato ▼COSTANZA▲ Alto immenso poter, dal cui sol cenno furon tutte create, e tutte ognor dipendono le cose, deh, per gloria maggior di tua potenza, proteggi la giustizia e l innocenza! (Entra Isacio.) Recitativo ▼ISACIO▲ Ingiustizia e furore dar moto all opre mie, tu credi, o bella, e pur forzate in me son dall amore. Ei benda gli occhi miei, l orecchio ei chiude, onde il giusto io non vegga, la ragion non ascolti. Avriami invan mandato un tanto bene fortuna amica, se il perdessi così? E regno e soglio t offro anch io. ▼COSTANZA▲ Ciel! che ascolto! ▼ISACIO▲ Io vo perire, ma perderti, mio ben, no, che non voglio. ▼COSTANZA▲ Promessa, e in sante leggi unita altrui, ascoltar m è vietato i cortesi tuoi voti. ▼ISACIO▲ Ancor non sei moglie a Riccardo; ma la forza sola deciderà. ▼COSTANZA▲ Deh! alla ragion ti rendi, per tua gloria maggior! ▼ISACIO▲ La gloria mia fia posseder tanta bellezza. Oltraggio non temer dal mio amore! Il premio esser tu dei del vincitore. ▼BERARDO▲ (che entra) Dall alta rocca avvicinar si vede a tue mura l esercito Britanno. Sire, la pace è in mano tua. ▼ISACIO▲ Vo guerra! la pace è figlia del timor. Mia bella, perderti è più che morte, e cederti è viltà. No, pria si mora; me impavido feriscan le ruine, se l orbe infranto sprofondasse ancora. Aria Nel mondo e nell abisso io non pavento tutto l orror che mai possa inventar il ciel, la terra e il mare… No, perdere non vo il mio contento; se mia tu non sarai, d altrui non ti vedrò nel mio penare. Nel mondo e nell abisso, etc. (Parte) Recitativo ▼BERARDO▲ Pulcheria vuol, che seco a Riccardo io me n vado; il tuo comando me il concede, o Regina! ▼COSTANZA▲ O mio fedele! vanne, la scorgi, ed al mio Rè dirai, quanto amor, quanto onore ha Pulcheria per noi; se poi ti chiede, per tema del tiranno, del mio amor, di mia fede, di all amato consorte, che un dì questi m avrà Riccardo o morte. Aria Bacia per me la mano dei caro idolo mio, digli, che per lui moro e son contenta… Dirai, ch è la mia pena il non vederlo, o Dio! ma che la pena sua più mi tormenta. Bacia per me la mano, etc. Scena Terza (Cambiamento di Scena. Il muro di Limisso assalito, che cadrà a colpi d ariete. Bellicosa Sinfonia, mentre s avanza l esercito) ▼RICCARDO▲ Atterrato il muro cada, poi crudel l ultrice spada empia tutto di stragi e d orror!… (Il muro cade, e vedesi per la breccia Isacio alla testa de suoi soldati, che con la spada nella destra tiene Costanza con la sinistra.) Recitativo ▼ISACIO▲ Arrestati, Riccardo, o qui la sveno! ▼RICCARDO▲ Mostro di crudeltà! ▼PULCHERIA▲ Sire, in vendetta me uccidi ancora, eccoti aperto il seno! ▼ISACIO▲ Che miro! ah figlia rea! ▼PULCHERIA▲ Padre, non voglio al tuo gran disonore sopravviver, né pure un sol momento. Costanza è di Riccardo a lui la rendi! ▼RICCARDO▲ L assalto cesserà. ▼COSTANZA▲ Pietate, o Cielo! ▼ISACIO▲ No! Costanza cadrà vittima al mio irritato furor, se un passo solo all assalto si move. ▼PULCHERIA▲ (dà di piglia alla spada d uno de soldati) Ah dispietato! tuo proprio sangue mira fuggir con l alma dal mio sen trafitto, pria che tu versi l innocente sangue della regal Costanza. ▼COSTANZA▲ Ah no! ▼RICCARDO▲ T arresta, o di vil padre generosa figlia! ▼ISACIO▲ No! la figlia rubelle lascia che paghi il fio del suo delitto. Ma Riccardo non parte? Il colpo io vibro. (Entra Oronte con soldati.) ▼ORONTE▲ Empio, perisci tu! ▼ISACIO▲ Ciel! son tradito. (fugge) ▼ORONTE▲ L inseguite, o miei fidi! cada la turba vil preda di morte. ▼RICCARDO▲ Facciasi strage sol di chi resiste. Vieni, Pulcheria! ▼PULCHERIA▲ Vincitor pietoso sarai! ▼RICCARDO▲ Per propria gloria. ▼PULCHERIA▲ A Costanza! ▼RICCARDO▲ Al mio bene! alla vittoria! ▼CORO▲ Alla vittoria! Scena Quarta (Sala) Recitativo ▼COSTANZA▲ Dal passato spavento ancor non ponno lo scampo e la vittoria ricovrarmi. ▼BERARDO▲ Tutto è sicuro, tutto è vinto in breve, avvinto da catene, a piedi tuoi supplichevol vedrai l empio tiranno, nella rocca ei fuggì; ma al forte assalto de Britanni guerrieri il tutto cede. ▼PULCHERIA▲ (che entra) Assalita è la rocca, e la vittoria certa saranne; salvo Isacio io spero, lo spero sì dal vincitor tuo sposo, da te lo spero ancor. ▼COSTANZA▲ La tua speranza certa è del par che la vittoria; io stessa andrò per te, fida Pulcheria, incontro al Rè vittorioso, a implorar il perdono; perder non devi e padre, e trono, e sposo. Aria Il volo così fido al dolce amato nido quell augellin non ha, no, no… Come al tuo nobil core quest alma, tutt amore, sempre fedel sarà. Il volo così fido, etc. Recitativo ▼PULCHERIA▲ Pietoso Ciel, tu m ispirasti sempre l orme seguir della virtude invitta; questa, fra gran perigli e avverse sorti, a vera pace in fin l alma conduce. ▼ORONTE▲ (che entra) Liete nuove, idol mio! persa è la rocca, Isacio alfin si rese, e il gran Riccardo estinse l ira e perdonò l offese. ▼PULCHERIA▲ Andiamo incontro al vincitor cortese. ▼ORONTE▲ Egli alla reggia viene, e a te mi manda, per tuo conforto pria ch ei venga a te. ▼PULCHERIA▲ Gioisci, anima mia! Aria Tutta brillanti rai per lungo scintillar, fuor d agitato mar mi scorge al caro lido amica stella… Mi scordo ogni rigor, e il guardo e l alma ancor io volgo a quella. Tutta brillanti rai, etc. (Partono tutti.) Scena Ultima (Cambiamento di Scena. Colonnato) Marche Recitativo ▼RICCARDO▲ Generosa Pulcheria! fu la vita d Isacio a te concessa. Or questo regno, mia conquista, io voglio che te acclami sul trono, e tu a parte del soglio chi più t aggrada avrai; sarà tuo dono. ▼PULCHERIA▲ O degno vincitor, cui serva il mondo! ▼COSTANZA▲ Nella tua contentezza ho il cor giocondo. ▼PULCHERIA▲ Ad Oronte or la destra io porgo, e pegno fia, che di Cipro il regal serto gemmato sul crine suo risplenda, poi ché mio genitor ceda al suo fato. ▼ORONTE▲ Or propizie mi son le amiche stelle! ▼RICCARDO▲ Voi coronate, o belle, e di mirto e d allor la mia vittoria! (a Costanza) A te, mia cara, io giuro eterno amore; (a Pulcheria) a te, mia fida, un amistà sincera. Resta a bramar sol poi, che lungo il Ciel conservi i doni suoi. Aria Volgete ogni desir, bell alme, a sol gioir! Diviso il cor sarà (a Pulcheria) per te, tutto amistà, (a Costanza) e tutto amor per te… (a Pulcheria) E so, che tuo bel cor, (a Costanza) e tua costanza ancor amano tal mercé. Volgete ogni desir, etc Recitativo ▼ORONTE▲ Spargansi pur d oblio E gli affanni e le offese Se il Ciel propizio è all onorate imprese. ▼CORO▲ La memoria dei tormenti, Spar ai venti, Svanirà nell alto mar… E soavi dolci affetti, Bei diletti, Faran l alme in sen brillar. La memoria dei tormenti, etc. ATTO TERZO Scena Prima (Campo presso le mura di Limisso. Riccardo, con spada alla mano, seguito da soldati d Oronte, ed Oronte che viene con l esercito inglese al soccorso di Riccardo) Recitativo Accompagnato RICCARDO Perfido Isacio! traditor! tiranno! All assalto, alle stragi, alla vendetta! Corran sangue le vie, fiamme e ferro distruggan l empia città! Recitativo ORONTE Dall avanzate guardie della tenzon l avviso venne, e pronto al soccorso ero già. RICCARDO Prence, ottenuta Costanza era già presso a quella porta, improvviso turnulto sorge, e da mille armati siamo assaliti; i pochi miei seguaci muoiono alla difesa di Costanza e di me. Combatto e strage fo degli infami assalitori. Cresce più che spenta è la turba; i tuoi guerrieri chiamo in aiuto, e mostro il regio impronto; i pochi allor presenti vengono a mia difesa; si combatte ma, oh Dio! perdo l idol mio, la mia Costanza rapita è al fine; l infinita turba col numero e col peso, col valore non già, fuor delle mura ne spinge, e il ponte levator s estolle. Recitativo All assalto, alle stragi, alla vendetta, fedeli miei, d un così vile inganno! Perfido Isacio! traditor! tiranno! Recitativo ORONTE Sire, l assalto, alquanto tardi io vado ove son, che i miei fidi guardan nascosto varco in quelle mura onde a te venni. Or or sovra quei merli ventilare il mio candido stendardo vedrassi impeto allora facciano i forti inglesi; sol Pulcheria co suoi fidi si salvi, il resto muora. Aria Per mia vendetta ancor punito si vedrà l inganno dal valor, perà quel traditor, perà quell empio!… Chi manca altrui di fé, non merita mercé, dia quell infame cor oppresso dal rigor a i falsi esempio. Per mia vendetta ancor, etc. (Parte) Recitativo RICCARDO O voi, che meco del Tamigi in riva - patria di libertà, virtù, valore - nati, siete alle imprese di giustizia ed onore seguite il vostro Rè. La prima gloria di nostr armi nel perfido Oriente sia domar questa rea barbara gente; usate prove de Britanni sono debellare i superbi, e concedere altrui pace o perdono. Tosto la bianca Siriana insegna vedrem colà, s assalti il muro allora, acquistatemi un regno, vendicatemi; unite son nostre lodi, il vostro Rè seguite! Aria All orror delle procelle, al rigor d avverse stelle, cuori avvezzi in mare e in terra, guerra, guerra! Mia vendetta è il vostro onor… Del combattere la gloria non è in man della fortuna, solo è figlia la vittoria del comando e del valor. All orror delle procelle, etc. Scena Seconda (Cambiamento di Scena. Atrio) Recitativo COSTANZA Morte, vieni! ma in van ti chiamo, in van ti chiamo, o morte! Sei la fine de mali, e da me lunge ti vuol mia cruda insaziabil sorte. Morte, vieni! etc. PULCHERIA (che entra) A me nel mio rossore del par che a te nel tuo dolor dovrebbe volger un guardo di pietade il Cielo. Ma del padre i furori certo vedran la figlia degli avi augusti imitatrice, in breve calcar l orme d onor, ch egli ha smarrite. Torno sola a Riccardo, e prigioniera vado ostaggio per te; se il fiero Isacio a te sarà crudel, tale a me ancora sarà vedrà la figlia, d alma onorata e forte, gir teco incontro alla medesma sorte. COSTANZA D intrepida virtude illustre esempio, fida Pulcheria! Ma diversa, oh quanto, è nostra condizione! A un Rè cortese tu torni, e in preda io resto d un tiranno. PULCHERIA Ma in lui meno possente creder non posso la pietà paterna d un cieco furioso ingiusto ardore. COSTANZA Propizio arrida il Cielo all armi del mio Rè! Vo allor, ch il mondo la gratitudin mia al tuo bel cor venga altamente espressa. PULCHERIA Premio d opra d onore è l opra istessa. Aria Quell innocente, afflitto core, fedele amor, gentil beltà accendon sempre le più bell alme di dolce ardore e di pietà… Forte all onore, fida all affetto, per te amorosa, l alma pietosa sempre sarà. Quell innocente, afflitto core, etc. (Parte) Recitativo Accompagnato COSTANZA Alto immenso poter, dal cui sol cenno furon tutte create, e tutte ognor dipendono le cose, deh, per gloria maggior di tua potenza, proteggi la giustizia e l innocenza! (Entra Isacio.) Recitativo ISACIO Ingiustizia e furore dar moto all opre mie, tu credi, o bella, e pur forzate in me son dall amore. Ei benda gli occhi miei, l orecchio ei chiude, onde il giusto io non vegga, la ragion non ascolti. Avriami invan mandato un tanto bene fortuna amica, se il perdessi così? E regno e soglio t offro anch io. COSTANZA Ciel! che ascolto! ISACIO Io vo perire, ma perderti, mio ben, no, che non voglio. COSTANZA Promessa, e in sante leggi unita altrui, ascoltar m è vietato i cortesi tuoi voti. ISACIO Ancor non sei moglie a Riccardo; ma la forza sola deciderà. COSTANZA Deh! alla ragion ti rendi, per tua gloria maggior! ISACIO La gloria mia fia posseder tanta bellezza. Oltraggio non temer dal mio amore! Il premio esser tu dei del vincitore. BERARDO (che entra) Dall alta rocca avvicinar si vede a tue mura l esercito Britanno. Sire, la pace è in mano tua. ISACIO Vo guerra! la pace è figlia del timor. Mia bella, perderti è più che morte, e cederti è viltà. No, pria si mora; me impavido feriscan le ruine, se l orbe infranto sprofondasse ancora. Aria Nel mondo e nell abisso io non pavento tutto l orror che mai possa inventar il ciel, la terra e il mare… No, perdere non vo il mio contento; se mia tu non sarai, d altrui non ti vedrò nel mio penare. Nel mondo e nell abisso, etc. (Parte) Recitativo BERARDO Pulcheria vuol, che seco a Riccardo io me n vado; il tuo comando me il concede, o Regina! COSTANZA O mio fedele! vanne, la scorgi, ed al mio Rè dirai, quanto amor, quanto onore ha Pulcheria per noi; se poi ti chiede, per tema del tiranno, del mio amor, di mia fede, di all amato consorte, che un dì questi m avrà Riccardo o morte. Aria Bacia per me la mano dei caro idolo mio, digli, che per lui moro e son contenta… Dirai, ch è la mia pena il non vederlo, o Dio! ma che la pena sua più mi tormenta. Bacia per me la mano, etc. Scena Terza (Cambiamento di Scena. Il muro di Limisso assalito, che cadrà a colpi d ariete. Bellicosa Sinfonia, mentre s avanza l esercito) RICCARDO Atterrato il muro cada, poi crudel l ultrice spada empia tutto di stragi e d orror!… (Il muro cade, e vedesi per la breccia Isacio alla testa de suoi soldati, che con la spada nella destra tiene Costanza con la sinistra.) Recitativo ISACIO Arrestati, Riccardo, o qui la sveno! RICCARDO Mostro di crudeltà! PULCHERIA Sire, in vendetta me uccidi ancora, eccoti aperto il seno! ISACIO Che miro! ah figlia rea! PULCHERIA Padre, non voglio al tuo gran disonore sopravviver, né pure un sol momento. Costanza è di Riccardo a lui la rendi! RICCARDO L assalto cesserà. COSTANZA Pietate, o Cielo! ISACIO No! Costanza cadrà vittima al mio irritato furor, se un passo solo all assalto si move. PULCHERIA (dà di piglia alla spada d uno de soldati) Ah dispietato! tuo proprio sangue mira fuggir con l alma dal mio sen trafitto, pria che tu versi l innocente sangue della regal Costanza. COSTANZA Ah no! RICCARDO T arresta, o di vil padre generosa figlia! ISACIO No! la figlia rubelle lascia che paghi il fio del suo delitto. Ma Riccardo non parte? Il colpo io vibro. (Entra Oronte con soldati.) ORONTE Empio, perisci tu! ISACIO Ciel! son tradito. (fugge) ORONTE L inseguite, o miei fidi! cada la turba vil preda di morte. RICCARDO Facciasi strage sol di chi resiste. Vieni, Pulcheria! PULCHERIA Vincitor pietoso sarai! RICCARDO Per propria gloria. PULCHERIA A Costanza! RICCARDO Al mio bene! alla vittoria! CORO Alla vittoria! Scena Quarta (Sala) Recitativo COSTANZA Dal passato spavento ancor non ponno lo scampo e la vittoria ricovrarmi. BERARDO Tutto è sicuro, tutto è vinto in breve, avvinto da catene, a piedi tuoi supplichevol vedrai l empio tiranno, nella rocca ei fuggì; ma al forte assalto de Britanni guerrieri il tutto cede. PULCHERIA (che entra) Assalita è la rocca, e la vittoria certa saranne; salvo Isacio io spero, lo spero sì dal vincitor tuo sposo, da te lo spero ancor. COSTANZA La tua speranza certa è del par che la vittoria; io stessa andrò per te, fida Pulcheria, incontro al Rè vittorioso, a implorar il perdono; perder non devi e padre, e trono, e sposo. Aria Il volo così fido al dolce amato nido quell augellin non ha, no, no… Come al tuo nobil core quest alma, tutt amore, sempre fedel sarà. Il volo così fido, etc. Recitativo PULCHERIA Pietoso Ciel, tu m ispirasti sempre l orme seguir della virtude invitta; questa, fra gran perigli e avverse sorti, a vera pace in fin l alma conduce. ORONTE (che entra) Liete nuove, idol mio! persa è la rocca, Isacio alfin si rese, e il gran Riccardo estinse l ira e perdonò l offese. PULCHERIA Andiamo incontro al vincitor cortese. ORONTE Egli alla reggia viene, e a te mi manda, per tuo conforto pria ch ei venga a te. PULCHERIA Gioisci, anima mia! Aria Tutta brillanti rai per lungo scintillar, fuor d agitato mar mi scorge al caro lido amica stella… Mi scordo ogni rigor, e il guardo e l alma ancor io volgo a quella. Tutta brillanti rai, etc. (Partono tutti.) Scena Ultima (Cambiamento di Scena. Colonnato) Marche Recitativo RICCARDO Generosa Pulcheria! fu la vita d Isacio a te concessa. Or questo regno, mia conquista, io voglio che te acclami sul trono, e tu a parte del soglio chi più t aggrada avrai; sarà tuo dono. PULCHERIA O degno vincitor, cui serva il mondo! COSTANZA Nella tua contentezza ho il cor giocondo. PULCHERIA Ad Oronte or la destra io porgo, e pegno fia, che di Cipro il regal serto gemmato sul crine suo risplenda, poi ché mio genitor ceda al suo fato. ORONTE Or propizie mi son le amiche stelle! RICCARDO Voi coronate, o belle, e di mirto e d allor la mia vittoria! (a Costanza) A te, mia cara, io giuro eterno amore; (a Pulcheria) a te, mia fida, un amistà sincera. Resta a bramar sol poi, che lungo il Ciel conservi i doni suoi. Aria Volgete ogni desir, bell alme, a sol gioir! Diviso il cor sarà (a Pulcheria) per te, tutto amistà, (a Costanza) e tutto amor per te… (a Pulcheria) E so, che tuo bel cor, (a Costanza) e tua costanza ancor amano tal mercé. Volgete ogni desir, etc Recitativo ORONTE Spargansi pur d oblio E gli affanni e le offese Se il Ciel propizio è all onorate imprese. CORO La memoria dei tormenti, Spar ai venti, Svanirà nell alto mar… E soavi dolci affetti, Bei diletti, Faran l alme in sen brillar. La memoria dei tormenti, etc. Handel,George Frideric/Riccardo Primo